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Show must go on, il calcio riprenderà a porte chiuse. Chissà se davvero il 19 maggioTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 1 aprile 2020, 17:53Il corsivo
di Andrea Losapio

Show must go on, il calcio riprenderà a porte chiuse. Chissà se davvero il 19 maggio

Il calcio è una delle aziende più grandi del pianeta, la terza in Italia. Com'è pensabile che tutto possa fermarsi, quando in ballo ci sono interessi milionari, per pagare ragazzi tra i 20 e i 40 anni che guadagnano dalle 4 alle centinaia di volte più di un mercenario di guerra? Lo spettacolo deve andare avanti, cantavano i Queen, e il carrozzone non può esimersi. Magari non per i tifosi, che non potranno gremire gli spalti di una Serie A che finalmente sembrava combattuta e divertente, come non mai. Potranno farlo in televisione, con pubblicità iper pagata e il miglior modo per non far implodere un sistema che attualmente appare fuori dal tempo e dallo spazio.

Gravina ha detto di volere ricominciare. In sicurezza, certo, ma ricominciare. Magari anche "sequestrando" i calciatori, che non potranno muoversi per tempo.

Non è un virgolettato del presidente federale, tutt'altro, però è evidente che le barche vadano guidate con meno onde possibili. Significa che per un paio di mesi, probabilmente dal 19 marzo, magari dopo, tutti quanti saranno ovattati, per non avere nuovi contagi fra i calciatori e non rischiare la vita. Il motivo sono sempre i 720 milioni stilati da Deloitte di perdita per il nostro calcio. E poi ci sarebbe la UEFA che ha già dovuto ritardare l'Europeo, probabilmente solo per finire le competizioni di club. Insomma, la parola d'ordine è riprendere. E forse sarà il primo segnale di un ritorno alla vita normale.