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Frosinone, Stirpe: "Le responsabilità me le prendo, ma vanno condivise"
Maurizio Stirpe, presidente e patron del Frosinone, parla così commentando il sondaggio riguardanti i sedici anni della sua gestione: "La programmazione di certi assetti va fatta a prescindere dal momento. Commentare 16 anni di gestione non è semplice, però dobbiamo sempre ricordarci cosa abbiamo fatto in questo ciclo di tempo. Il Frosinone ora vive di luce propria, senza che sia aiutato da nessuno. Questo è il primo motivo di orgoglio al quale i tifosi devono pensare. Vedere questa percentuale così alta è un motivo di grande orgoglio e che dà ancor più motivazioni per far meglio. Il risultato sportivo non può vederci soddisfatti per una serie di motivi. Abbiamo sfruttato il primo anno di A per le infrastrutture. Spesso dimentichiamo che senza il nuovo stadio il Frosinone non poteva svilupparsi. Nei due anni successivi siamo arrivati ai playoff e poi abbiamo vinto il campionato. Il modo in cui siamo andati in A ci ha rubato tante energie, togliendoci del tempo prezioso. I playoff sono finiti molto tardi e il campionato di A partiva molto presto. Gli impegni in Canada non potevano venir meno e secondo me la tournée non ha influito più di tanto sull’avvio deficitario. Quello che ha inciso di più è che abbiamo cambiato tanto, ma ricordo sempre che quelli che abbiamo venduto non giocavano nemmeno in B. Le responsabilità io me le prendo tutte, ma non è propriamente così. Le colpe vanno condivise. Non sono solo i dirigenti gli artefici di questa classifica, lo sono anche alcuni calciatori. Se non avessimo avuto questo ritardo iniziale ora staremmo lottando diversamente per rimanere in A. Ora dobbiamo giocarci le nostre chance fino alla fine. Se non saremo in grado di farcela, dovremo essere comunque in grado di ripartire con una nuova stagione da protagonisti. Noi abbiamo cambiato l’allenatore alla sedicesima giornata. Moreno Longo è stato l’artefice di una promozione ottenuta in maniera brillante. La partenza è stata disastrosa ma l’allenatore non ha più di tante colpe. Abbiamo cominciato a girare ad ottobre fino ad arrivare a quelle due partite con Napoli e Sassuolo dove ci sono stati i presupposti per cambiare allenatore. Non consentiremo mai a nessuno di far intraprendere una strada minimale al Frosinone o che possa creare problemi alla società. Ho fatto delle dichiarazioni in passato che non mi rimangio, ma da lì a realizzarle bisogna passare attraverso percorsi razionali e che soprattutto non rechino disturbo alla società, ai tifosi e a quello che abbiamo creato in questi anni. Tutto questo è un patrimonio della città e della Provincia e non va banalizzato", le parole raccolte da FrosinoneToday.it.
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