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Nicchi: "Anacronistico e autolesionistico pensare un futuro senza VAR"
Il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, è intervenuto alla prima puntata della nuova stagione de ‘La politica nel pallone’ su GR Parlamento, parlando dell'inizio di stagione in Serie A: "La cosa che mi è piaciuta di più in queste prime tre giornate di campionato e che c’è un calcio che ha voglia di mettersi in evidenza, con tanta passione. Le prime partite sono agonisticamente valide con un bello spettacolo: speriamo di continuare così".
VAR: "La macchina sta procedendo a passo spedito, come ho sempre sostenuto lavoriamo sempre per far meglio ma, se si tolgono gli errori della prima giornata a Firenze e di ieri a Genova, ha dato un grande supporto. L’Italia è un paese particolare, anche nel campo del VAR bisogna trovare degli equilibri nella comunicazione perché gli arbitri vanno sostenuti e stanno facendo il massimo per dare delle regole al calcio. Resto sorpreso quando si imputa a noi arbitri di non andare al VAR o che si impiega troppo a decidere: vorrei ribadire il concetto che l’arbitro al VAR lavora in cooperazione con l’operatore tecnico e l’arbitro in campo, deve prendere la decisione il prima possibile, non senza però impiegare il tempo necessario per prendere la decisione giusta. A Firenze il VAR non è quasi mai intervenuto, a Parma non è stato quasi mai utilizzato se non molte volte negli ultimi 5 minuti, per fortuna in modo corretto, come nel rigore dato e poi tolto. Ma ci sono state anche 5-6 sostituzioni ed altre situazioni di gioco fermo che è stato poi recuperato. Sarebbe anacronistico e autolesionistico pensare ad un futuro senza il VAR".
Tensioni Inter-Juve: "Gli arbitri non la sentono e tirano dritto per la loro strada, applicando il regolamento. Chi capisce le regole resta in campo, altrimenti si prendono altre soluzione. Rizzoli sta lavorando molto sui giovani e confidiamo molto nella VAR unica di Coverciano anche per eliminare problematiche come a Genova".
VAR: "La macchina sta procedendo a passo spedito, come ho sempre sostenuto lavoriamo sempre per far meglio ma, se si tolgono gli errori della prima giornata a Firenze e di ieri a Genova, ha dato un grande supporto. L’Italia è un paese particolare, anche nel campo del VAR bisogna trovare degli equilibri nella comunicazione perché gli arbitri vanno sostenuti e stanno facendo il massimo per dare delle regole al calcio. Resto sorpreso quando si imputa a noi arbitri di non andare al VAR o che si impiega troppo a decidere: vorrei ribadire il concetto che l’arbitro al VAR lavora in cooperazione con l’operatore tecnico e l’arbitro in campo, deve prendere la decisione il prima possibile, non senza però impiegare il tempo necessario per prendere la decisione giusta. A Firenze il VAR non è quasi mai intervenuto, a Parma non è stato quasi mai utilizzato se non molte volte negli ultimi 5 minuti, per fortuna in modo corretto, come nel rigore dato e poi tolto. Ma ci sono state anche 5-6 sostituzioni ed altre situazioni di gioco fermo che è stato poi recuperato. Sarebbe anacronistico e autolesionistico pensare ad un futuro senza il VAR".
Tensioni Inter-Juve: "Gli arbitri non la sentono e tirano dritto per la loro strada, applicando il regolamento. Chi capisce le regole resta in campo, altrimenti si prendono altre soluzione. Rizzoli sta lavorando molto sui giovani e confidiamo molto nella VAR unica di Coverciano anche per eliminare problematiche come a Genova".
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