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La danza delle streghe che vale il primo posto: Benevento superstar
Parlare di fuga non si può, è ancora prematuro perché il campionato è lungo e la classifica ancora abbastanza compressa, ma di certo c'è che, dopo 11 giornate (quando quasi a due terzi del girone di andata sono in archivio), il Benevento sta facendo sempre la voce più grossa: al netto delle vittorie delle inseguitrici, i sanniti sono riusciti a fermare una di queste, l'Empoli, portandosi a +5 dal secondo posto. Un bel segnale lanciato al campionato.
Superato il tour de force - Con il turno infrasettimanale, erano 3 le gare in sette giorni, non iniziate al meglio, visto l'irreplicabile 4-0 patito a Pescara, che aveva messo in salita il tutto. Ma è stato poi propizio il doppio turno interno, Cremonese ed Empoli le vittime, e qualcosa si è mosso. Mister Filippo Inzaghi questo voleva, almeno l'imbattibilità interna, e l'ha ottenuta; anche se occorre sottolineare poi che quella in Abruzzo è stata a ora l'unica sconfitta della stagione.
I punti di forza dei sanniti - Al netto di una rosa forte, c'è da dire che la chiave di lettura del tecnico giallorosso difficilmente è stata sbagliata: sempre massima concentrazione sui suoi, senza farsi ossessionare troppo dall'avversario, ed esaltazione dei singoli attraverso il gioco di squadra. Un paradosso? Assolutamente no. E lo dimostra anche la varietà dei gol siglati. Tutti possono segnare. Proprio il gol di un difensore, Tuia, ha rotto ieri gli equilibri, di fronte a un avversario che comunque ha fatto di tutto per rimetterla in piedi: Empoli molto sbilanciato, ma anche in questo caso la lettura di Inzaghi è stata intelligente perché ha prima messo in cassaforte il risultato, poi ha pensato a proteggersi finendo il match con un pacchetto arretrato formato da 5 elementi.
Punti che valgono doppio - Sabato altra sfida di peso, contro il Crotone: vincerla vorrebbe dire tanto, ora i punti pesano circa doppio quando si parla di scontri diretti. E quando c'è la possibilità di lasciare gli squali almeno al terzo posto, qualora non dovessero vincere le compagini che con i calabresi condividono l'ultimo posto del podio: in caso invece di vittoria delle altre "terze" formazioni, il Crotone scivolerebbe ancora, e per i campani sarebbe un dato importante. Vetta ancora più lontana per chi, sulla carta, se la giocava con loro.
Superato il tour de force - Con il turno infrasettimanale, erano 3 le gare in sette giorni, non iniziate al meglio, visto l'irreplicabile 4-0 patito a Pescara, che aveva messo in salita il tutto. Ma è stato poi propizio il doppio turno interno, Cremonese ed Empoli le vittime, e qualcosa si è mosso. Mister Filippo Inzaghi questo voleva, almeno l'imbattibilità interna, e l'ha ottenuta; anche se occorre sottolineare poi che quella in Abruzzo è stata a ora l'unica sconfitta della stagione.
I punti di forza dei sanniti - Al netto di una rosa forte, c'è da dire che la chiave di lettura del tecnico giallorosso difficilmente è stata sbagliata: sempre massima concentrazione sui suoi, senza farsi ossessionare troppo dall'avversario, ed esaltazione dei singoli attraverso il gioco di squadra. Un paradosso? Assolutamente no. E lo dimostra anche la varietà dei gol siglati. Tutti possono segnare. Proprio il gol di un difensore, Tuia, ha rotto ieri gli equilibri, di fronte a un avversario che comunque ha fatto di tutto per rimetterla in piedi: Empoli molto sbilanciato, ma anche in questo caso la lettura di Inzaghi è stata intelligente perché ha prima messo in cassaforte il risultato, poi ha pensato a proteggersi finendo il match con un pacchetto arretrato formato da 5 elementi.
Punti che valgono doppio - Sabato altra sfida di peso, contro il Crotone: vincerla vorrebbe dire tanto, ora i punti pesano circa doppio quando si parla di scontri diretti. E quando c'è la possibilità di lasciare gli squali almeno al terzo posto, qualora non dovessero vincere le compagini che con i calabresi condividono l'ultimo posto del podio: in caso invece di vittoria delle altre "terze" formazioni, il Crotone scivolerebbe ancora, e per i campani sarebbe un dato importante. Vetta ancora più lontana per chi, sulla carta, se la giocava con loro.
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