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TMW RADIO - Frosinone, Angelozzi: "Col Brescia meritavamo noi. Qui una nuova filosofia"
Guido Angelozzi, direttore dell’area era tecnica del Frosinone, intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Guido Angelozzi, responsabile dell'area tecnica del Frosinone, ha parlato a TMW Radio nel corso della trasmissione Stadio Aperto. Iniziando dal campionato di Serie B: "C'è il Brescia che è un'ottima squadra e contro cui abbiamo fatto 2-2 lunedì. Abbiamo dominato la partita, hanno pareggiato al 90° su un errore nostro: se c'era una squadra che doveva vincere era il Frosinone".
Dove vede una crescita nel suo Frosinone?
"Quest'anno abbiamo cambiato la filosofia, ragionando diversamente. Avevamo giocato campionati con un 3-5-2 più tradizionalista, ma ora si sono cambiati quasi venti giocatori della rosa e con Grosso cerchiamo una filosofia diversa. Siamo agli inizi e dobbiamo migliorare tanto ma la squadra sta cominciando a capire. Vedo una crescita e un buon futuro".
Sorpreso dall'avvio del Pisa?
"No, faccio anzi i complimenti sia a Claudio Chiellini che alla proprietà dei Corrado. Hanno cambiato tanto, prendendo giocatori forti tra cui Lucca".
Lucca rappresenta l'identikit di cosa deve essere la Serie B?
"In un'altra nazione magari sarebbe in Serie A ma noi società, mi ci metto anche io, siamo restie con i giovani. Qualcuna però sta cercando di farli giocare, anche noi qua a Frosinone abbiamo dei '99, dei 2001, 2002... Dobbiamo cambiare o rimarremo sempre insieme".
Vede una somiglianza tra Lucca e Scamacca?
"Sì, sono due giocatori forti e di prospettiva. Scamacca ha più esperienza, è stato già in Serie B, all'estero... In questo momento è più avanti. Vedo due giovani però che possono arrivare in alto, anche Lucca farà parlare di sé".
Già a gennaio in Serie A è prematuro?
"No. Se un giocatore è forte è forte. Mi viene da ridere quando si dice che i ragazzi vanno aspettati, penso alla Fiorentina con Vlahovic lo scorso anno. Prandelli l'ha fatto giocare e la Fiorentina si è salvata grazie a un giovane, ritrovandosi adesso un giovane che è un grande patrimonio tra le mani. Negli altri campionati ci sono già i 2002 titolari".
Ricci che non trova posto in Serie A è un pessimo segnale?
"La meritava. Io lo ho avuto due anni allo Spezia e per me è un giocatore di Serie A. Vedo che le società stanno andando a prendere tutti stranieri, però... Fossi stato in Serie A, avrei preso Ricci: è stato pure convocato da Mancini, se l'ha fatto è perché ha intravisto un calciatore in grado di sostituire Jorginho. Peccato che gli altri non se ne siano accorti ma io sono contento per il Frosinone".
Segnate con tanti calciatori: segnale buono o no?
"Trovare un attaccante da doppia cifra è importante, se ce l'hai è perché hai lavorato bene. Il Frosinone del passato si basava sulla coppia Dionisi-Ciofani, ora sulla squadra, sugli undici. Tutti quanti possono andare a rete. Se poi troviamo l'attaccante da doppia cifra è un più, ma non si deve giocare solo per lui, o quando non è in giornata non segni mai. Ora avremo presto pure Novakovich, che si è ripreso da un intervento".
Esonerati Semplici e Di Francesco: poca pazienza?
"Le società hanno bisogno di più pazienza verso quello che si fa. Mi dispiace per Di Francesco, con cui ho lavorato al Sassuolo: è un allenatore bravissimo che negli ultimi anni sta avendo qualche defaillance, ma non si discute. Semplici lo scorso anno ha salvato il Cagliari: se non ci credi, però, non lo riconfermi".
Dove vede una crescita nel suo Frosinone?
"Quest'anno abbiamo cambiato la filosofia, ragionando diversamente. Avevamo giocato campionati con un 3-5-2 più tradizionalista, ma ora si sono cambiati quasi venti giocatori della rosa e con Grosso cerchiamo una filosofia diversa. Siamo agli inizi e dobbiamo migliorare tanto ma la squadra sta cominciando a capire. Vedo una crescita e un buon futuro".
Sorpreso dall'avvio del Pisa?
"No, faccio anzi i complimenti sia a Claudio Chiellini che alla proprietà dei Corrado. Hanno cambiato tanto, prendendo giocatori forti tra cui Lucca".
Lucca rappresenta l'identikit di cosa deve essere la Serie B?
"In un'altra nazione magari sarebbe in Serie A ma noi società, mi ci metto anche io, siamo restie con i giovani. Qualcuna però sta cercando di farli giocare, anche noi qua a Frosinone abbiamo dei '99, dei 2001, 2002... Dobbiamo cambiare o rimarremo sempre insieme".
Vede una somiglianza tra Lucca e Scamacca?
"Sì, sono due giocatori forti e di prospettiva. Scamacca ha più esperienza, è stato già in Serie B, all'estero... In questo momento è più avanti. Vedo due giovani però che possono arrivare in alto, anche Lucca farà parlare di sé".
Già a gennaio in Serie A è prematuro?
"No. Se un giocatore è forte è forte. Mi viene da ridere quando si dice che i ragazzi vanno aspettati, penso alla Fiorentina con Vlahovic lo scorso anno. Prandelli l'ha fatto giocare e la Fiorentina si è salvata grazie a un giovane, ritrovandosi adesso un giovane che è un grande patrimonio tra le mani. Negli altri campionati ci sono già i 2002 titolari".
Ricci che non trova posto in Serie A è un pessimo segnale?
"La meritava. Io lo ho avuto due anni allo Spezia e per me è un giocatore di Serie A. Vedo che le società stanno andando a prendere tutti stranieri, però... Fossi stato in Serie A, avrei preso Ricci: è stato pure convocato da Mancini, se l'ha fatto è perché ha intravisto un calciatore in grado di sostituire Jorginho. Peccato che gli altri non se ne siano accorti ma io sono contento per il Frosinone".
Segnate con tanti calciatori: segnale buono o no?
"Trovare un attaccante da doppia cifra è importante, se ce l'hai è perché hai lavorato bene. Il Frosinone del passato si basava sulla coppia Dionisi-Ciofani, ora sulla squadra, sugli undici. Tutti quanti possono andare a rete. Se poi troviamo l'attaccante da doppia cifra è un più, ma non si deve giocare solo per lui, o quando non è in giornata non segni mai. Ora avremo presto pure Novakovich, che si è ripreso da un intervento".
Esonerati Semplici e Di Francesco: poca pazienza?
"Le società hanno bisogno di più pazienza verso quello che si fa. Mi dispiace per Di Francesco, con cui ho lavorato al Sassuolo: è un allenatore bravissimo che negli ultimi anni sta avendo qualche defaillance, ma non si discute. Semplici lo scorso anno ha salvato il Cagliari: se non ci credi, però, non lo riconfermi".
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