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La crisi è ormai alle spalle ma a San Siro due punti persiTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 23 ottobre 2017, 11:41Copertina
di Redazione Genoa News 1893
per Genoanews1893.it

La crisi è ormai alle spalle ma a San Siro due punti persi

Premessa doverosa: quattro punti in due gare consecutive fuori casa sono grasso che cola, un bottino che anche il tifoso genoano più esigente avrebbe firmato con i gomiti. Al di là del pareggio strameritato e addirittura strettino, a San Siro il Grifo ha fornito la risposta all'ultimo interrogativo: sì, la crisi è alle spalle, l'inversione di tendenza è palpabile, le prospettive non sono più nere ma rosee. Certo, a quest'afflato di ottimismo hanno contribuito le sconfitte di Crotone, Benevento, Spal e Verona, tuttavia l'impressione destata dai rossoblù sia nel'isola sia nella Scala è talmente lusinghiera da autorizzare il pronostico di un campionato di medio-bassa classifica ma scevro da pericoli di retrocessione.

Il Genoa attuale è una squadra compatta che ha risolto gran parte degli antichi problemi difensivi. Di fronte alle individualità pur rimarchevoli del Diavolo, Izzo e compagni non hanno mai tremato, concedendosi solo qualche svarione nel disimpegno ma non certo nelle chiusure, sempre puntuali. E' emerso chiaramente anche lo spirito inculcato da Juric: pressing asfissiante, fisicità nei contrasti e nei palloni vaganti, anche il ricorso al fallo sistematico lontano dalla zona calda, dove non scattano le ammonizioni. A livello di copertura, forse, è stata la prestazione migliore dall'inizio del campionato pur favorita dalle carenze attuali – atletiche e psicologiche – dei meneghini e dal clamoroso raptus di Bonucci. A proposito dell'episodio focale, senza il Var, che certi bempensanti continuano a considerare una jattura per il calcio, il Milan sarebbe rimasto in undici uomini e, probabilmente, avrebbe creato sino in fondo parecchi grattacapi in più.

Ciò premesso, ci si deve interrogare riguardo al risultato finale: di sicuro è accettabile, ma non entusiasmante. Gratta gratta, affiora la sensazione che gli juriciani abbiano sciupato una ghiotta opportunità di sbancare San Siro e di lasciarsi alle spalle, in classifica, un nugolo di antagoniste.

In questo match, che il Grifo ha affrontato con autorità e decisione, sono purtroppo emersi i limiti endemici di questa squadra. Vero che qualche pallone è sibilato ad un palmo dai pali di Donnarumma, ma un Genoa più preciso e lucido avrebbe centrato il colpaccio. Concordiamo pienamente con il mister, che a livello di gioco ha notato un passo indietro nella qualità della manovra. Passi la mezz'ora iniziale, col Milan a pieno regime, ma la successiva ora di superiorità numerica avrebbe consigliato una gestione del gioco meno improvvisata e tecnicamente più apprezzabile. In troppe circostanze ha trionfato un'assurda foga, la tendenza a verticalizzare immediatamente, un'ingiustificata fretta di procedere verso la porta senza puntare a costruire occasioni da gol più nitide. Ci si attendeva di più da Veloso e Bertolacci, solitamente sontuosi nei passaggi: invece si contano a decine i loro tocchi, anche i più semplici, intercettati dai milanisti. Con l'uomo in più, anche considerando il teorico valore dei rossoneri, non era il caso di insistere su improbabili contropiedi quando non c'erano i presupposti: sarebbe bastato tenere palla e fiaccare gli avversari con costanti cambi di versante, cercando il varco vincente. E' mancata insomma la necessaria pazienza per completare l'opera e regalare ai tremila indomiti trasfertisti e al presidente Preziosi, appollaiato in tribuna, un capolavoro.

Juric, d'altronde, ci ha provato con qualche sostituzione mirata nella ripresa. L'innesto di Lazovic e Lapadula era un messaggio chiarissimo, che i giocatori non hanno saputo cogliere pienamente. Il centravanti, al rientro dopo due mesi di sofferenze, si è pure mangiato un comodo contrattacco lasciandosi rimontare da Zapata: giusto riproporlo, ma non era la gara più adatta alle sue caratteristiche. Lo attendiamo al varco – dopo lo scoglio quasi insormontabile Napoli a metà settimana - domenica prossima a Ferrara.

PIERLUIGI GAMBINO