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Un altro gol incassato di testa e in avanti permane l'impotenzaTUTTO mercato WEB
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lunedì 19 marzo 2018, 11:49Copertina
di Redazione Genoa News 1893
per Genoanews1893.it

Un altro gol incassato di testa e in avanti permane l'impotenza

Nulla di nuovo dal fronte meridionale. Il Genoa esce dal San Paolo con tutti gli onori ma senza punti, come peraltro prevedibile. Ci sta di perdere di fronte ai secondi della classe, perdippiù caricati dal mezzo passo falso della rivale bianconera nell'anticipo con la Spal. Come a Torino di fronte ai campioni d'Italia, il disavanzo è stato minimo, a dimostrazione che i rossoblù, se concentrati e tonici, quando pernottano dentro il fortino non vanno mai incontro ad umiliazioni. Vero che il Ciuccio ha pure timbrato due legni, legittimando ampiamente il successo, ma – ammesso che occorresse un'ulteriore riprova – la fase difensiva del Grifo si è confermata da primissimi posti.

Tutto sommato, ai campani sono state concesse non più di due opportunità, ma la rete incassata su calcio fermo suona a severa condanna. E' il secondo dispiacere rimediato in una settimana da colpo di testa, e in entrambe le situazioni non è che i giustizieri fossero specialisti. Possibile che con tutti i marcantoni che popolano la retroguardia genoana, la mazzata giunga sempre su palloni alti e, in questo caso, da calcio fermo? Già nel primo tempo, aver concesso ad Insigne l'inzuccata poi finita sul palo è stato un peccato mortale, fortunatamente non pagato, ma è chiaro che qualcosa, sui traversoni, va registrato assolutamente. Anche Perin non è parso inappuntabile nel momento fatale: il corner era abbastanza vicino al primo palo, ma un portiere più prestante probabilmente avrebbe saputo allontanare la minaccia.

La sconfitta di Fuorigrotta non pregiudica il futuro, ma spalanca una serie di rimpianti, poiché il Napoli è parso tutt'altro che in salute e invulnerabile. Purtroppo il Genoa prima dell'intervallo ha sciupato tre ghiotte opportunità (con Lazovic, Pandev e Spolli) e nella ripresa è letteralmente sparito in fase propositiva, limitandosi a spezzare la trama altrui, La conferma – se ce ne fosse bisogno – che quest'organico è pressoché nullo dalla cintola in su. Per incidere sulla pelle dei difensori napoletani sarebbe forse bastato un contropiedista bravo ad agire negli spazi, ma questa tipologia di giocatore non esiste nell'organico genoano. Così il lavoro oscuro di Galabinov, capace di calamitare decine di palloni vaganti a centrocampo, è stato vanificato dall'assenza di compagni all'altezza. Pandev è incappato in una giornataccia, Lazovic ha confermato zero cinismo, lo stesso Gala ha ribadito antichi limiti con la palla a terra. Gli altri rossoblù, se eccettuiamo qualche iniziativa di Laxalt, si sono limitati a far legna nella propria metà campo: obiettivo centrato egregiamente, se si pensa che il Napoli in azione di gioco si è reso solo pericoloso con la bordata dal limite di Mertens respinta dal montante.

In definitiva, questo posticipo non ha offerto alcuna novità se non l'apparizione un po' a sorpresa di Pepito Rossi nel finale: la mossa della disperazione, quasi Ballardini intendesse mostrare al presidente quale po' po' di attaccanti gli abbia messo a disposizione. Neppure l'impiego di Lazovic come interno ha sortito risultati confortanti: purtroppo, dopo aver provato nel ruolo Bertolacci (con Veloso regista), Omeonga e Rigoni, possiamo affermare che la lacuna non è stata ancora colmata.

Se escludiamo la Spal, nessuna pericolante ha guadagnato punti: bene così. Ma sarebbe oltremodo avventato ritenere che i ferraresi, attesi al Ferraris dopo la sosta, siano malleabili e si trasformino in agnello sacrificale: si difendono con ordine e determinazione (ne sa qualcosa Madama) e quando possono agiscono in contrattacco. Ergo, bisognerà puntare a vincere ma in primis a non prestare il fianco alle ripartenze ospiti, che potrebbero essere fatali. Dopo tutto, il Genoa è avanti in classifica e anche mantenere le distanze sarebbe tranquillizzante in prospettiva salvezza. D'altronde, questo Genoa privo di qualità e forza penetrativa in avanti non può garantire a priori il successo contro nessun avversario: tantomeno se di fronte c'è una Spal che vale assai più della posizione occupata in classifica.

PIERLUIGI GAMBINO