Genoa, mercato statico; da sbloccare alcune operazioni

E' un mercato quello del Genoa del vorrei ma non posso, del "ecco ci siamo" e subito dopo "ci vuole ancora tempo". Forse un deja vu che in casa rossoblu ad ogni estate si verifica puntualmente. Giocatori accostati per un giorno, magari anche una settimana che poi scompaiono dai radar oppure improvvisamente si allontanano chiamati da "sirene" più... remunerative.

Prima fu Sturaro poi Mandragora, ora Sandro, tutti giocatori avvicinati al Grifone che non arriveranno più (sicuramente il primo) oppure sono in bilico per l'avvento di altre società (il secondo, con l'Atalanta che si è fatta avanti oltre ai francesi del Monaco) oppure si cerca di prendere senza svenarsi (il terzo, oltre tutto con la certezza che il Benevento non l'abbia riscattato e che sia tornato all'Antalyaspor).

Siamo solamente al 19 giugno, col calcio mercato ufficialmente non ancora aperto e con tanto tempo ancora per sistemare le varie questioni. Partendo magari da Bertolacci che il Grifone vuole riprendersi, magari ad un costo non altisonante. E poi c'è la questione attacco che la scorsa annata ha creato non pochi problemi a causa della pochezza di pericolosità mostrata.

Giuseppe Rossi e Lapadula (oltre a Galabinov) potrebbero lasciare la maglia genoana. Con il primo non sembra esser stato trovato un accordo per la prossima annata e il secondo è stato richiesto dal Bologna per uno scambio con Mattia Destro (un ritorno). In avanti è arrivato Piatek che sarà da scoprire completamente. In patria ha segnato parecchio, in Italia le cose però appaiono più difficili, anche se la speranza è quella che possa esplodere diventando magari un crac per il futuro. 

Non si possono dare giudizi al momento al mercato rossoblu, la dirigenza capitanata dal presidente Enrico Preziosi e dal direttore generale Giorgio Perinetti ha già portato Marchetti, appunto Piotek e ovviamente Mimmo Criscito. Per regalare una rosa come si deve al tecnico Davide Ballardini, dovrà innanzitutto sfoltire il numero dei giocatori e quindi presentare al 9 luglio a Neustift un "abbozzo" di squadra già presente.  Tutto semplice? A parole, naturalmente.