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La nota del tifoso: la mano del Mister
mercoledì 19 dicembre 2018, 10:37Copertina
di Yuri De Scisciolo
per Genoanews1893.it

La nota del tifoso: la mano del Mister

La gara di domenica scorsa a Roma ha lasciato tanta rabbia all’ambiente genoano: una sconfitta sicuramente immeritata come tante altre che abbiamo visto e subito quest’anno. Sicuramente non un’annata fortunata con o senza Juric in panchina. Quella plateale spinta di Florenzi ai danni di Pandev nei secondi finali di gara poi, ha scatenato tutta la furia della dirigenza e non solo.

Detto questo va detto che l’impressione che il Genoa ha dato all’Olimpico è di una squadra molto più matura e compatta di quanto visto nelle due precedenti gestioni. I ragazzi di Prandelli hanno saputo chiudersi e difendersi per poi ripartire pericolosamente non appena ne avessero la possibilità. Sempre presenti in ogni zona del campo e sempre concentrati in tutti i 90 minuti di gara. Una squadra unita insomma dove tutti i giocatori hanno veramente dato tutto esprimendo un buon calcio fatto di cose semplici come del banale giropalla e scambi rapidi nello stretto nati soprattutto dai piedi di Bessa e Lazovic. Una squadra con un’identità più precisa e delineata.

Vero che sui gol subiti ci sarebbe da rivedere alcune dinamiche, ma questo fa anche parte dei limiti fisici e di esperienza di alcuni giocatori: Romero - giocatore di grandissime prospettive e perno fondamentale della difesa a cui va dato grande merito a Juric - doveva sicuramente chiudere prima su Kluivert e Sandro è rimasto impalato a terra mentre Cristante e di nuovo Kluivert si preparavano per andare in gol.

A gennaio il presidente ha promesso rinforzi che certamente arriveranno. Fondamentali sono un centrocampista di spessore, un esterno e un portiere. Radu, per quanto bravo e spesso prodigioso in alcune circostanze, non riesce a dare sicurezza. Ancora a Roma ha commesso un paio di errori che, solo per gentile concessione romanista, non si sono tramutati in gol subiti: un’uscita aerea con respinta sui piedi di Under che spara alto a porta sguarnita nei primi minuti della ripresa e una respinta corta sui piedi questa volta di Cristante che colpisce il palo.

Il lavoro da fare per tecnico e società è tanto, ma la speranza è che con Prandelli si apra un ciclo che porti soddisfazioni al popolo rossoblù. Soddisfazioni che mancano dai tempi del Gasp che proprio domenica sarà a Genova nell’altra panchina, quella verso la sud.