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Maran, duttilità e concretezza il migliore dei tecnici abbordabiliTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 31 agosto 2020, 11:35Copertina
di Pierluigi Gambino
per Genoanews1893.it

Maran, duttilità e concretezza il migliore dei tecnici abbordabili

E' ancora fresco l'abbaglio che un po' tutti, un anno fa, esaltammo le prospettive del nuovo Genoa e soprattutto le qualità di mister Andreazzoli, ma sbilanciarsi nelle previsioni fa parte del nostro mestiere. Pur consci che solo il campo misurerà il valore di Rolando Maran, non esitiamo dunque a sostenere che Enrico Preziosi si sia messo in casa il miglior allenatore tra quelli abbordabili.

Francamente, i contatti prolungati con il mister del miracolo spezzino ci avevano spaventato, Lungi da da noi porre in dubbio le doti di Vincenzo Italiano, ma è la sua mentalità, tutta protesa ad offendere, che mal si sarebbe attagliata con le caratteristiche di un Grifone reduce da annate sul filo del rasoio e, probabilmente, atteso da un'altra stagione di sofferenza.

Il curriculum recente del tecnico trentino è abbastanza eloquente. Dopo un lungo periodo avaro di soddisfazioni e costellato da licenziamenti in corso d'opera, eccolo voltare l'angolo in B a Varese, prodromo della felice esperienza a Catania, dove ha iniziato a dare prova di doti indiscusse anche nell'Olimpo del nostro calcio. Non può essere frutto di casualità il record di punti nella storia della squadra etnea stabilito dai suoi ragazzi, così come va evidenziata la lunga permanenza al timone del Chievo, compagine alla quale il massimo campionato sta parecchio largo, dato l'esiguo bacino di utenza. Anche la tappa cagliaritana, pur conclusa con un esonero, ha lucidato il suo blasone. Eccezionale l'avvio della seconda stagione, con i sardi a contatto con le primissime in classifica, prima di un crollo verticale che è impossibile attribuire primariamente a lui, vittima più che colpevole delle guerre intestine nello spogliatoio.

Le sue squadre hanno espresso, quando possibile, un calcio esteticamente apprezzabile, ma senza mai perdere contatto con la realtà. Piace di questo trainer maturato alla scuola di Silvio Baldini, allenatore naif finché si vuole ma innovatore e sagace, la concretezza, che non significa rinunciare ad un football propositivo e gradevole.

Le numerose salvezze firmate, frutto di una chiara organizzazione tattica, lo rendono particolarmente adatto alle esigenze di un club che (in attesa di buone nuove nell'assetto proprietario) non ha le risorse per l'agognata rivoluzione in organico ma punta legittimamente a proporre uno spettacolo dignitoso. Maran è l'uomo del compromesso tra caratteristiche di segno opposto: capace di lasciare una precisa impronta di calcio, ma anche di adattare scelte tattiche e di formazione alle propensioni dei propri giocatori.

Il suo modulo preferito è il  4-3-1-2, che può trasformarsi in “albero di Natale” disponendo di più di un rifinitore di vaglia, ma il suo Catania delle meraviglie, esaltato da una batteria di eccezionali esterni offensivi, si basava su un efficacissimo e scoppiettante 4-3-3, a dimostrazione che la duttilità rientra negli “atout” di questo tecnico dalle idee moderne ma nemico del fondamentalismo di tanti alfieri della “noivelle vague”.

Maran, vincendo una timidezza che non va letta come mera accondiscendenza, ha senz'altro fornito al diesse rossoblù Faggiano precise indicazioni di mercato e priorità di intervento ed ora resta in attesa. Il suo Chievo è stato a lungo imbottito di “nonnetti”, e questo precedente offre un'altra favorevole chiave di lettura, data l'età media avanzatissima dei riconfermati in rossoblù, ma un certo svecchiamento della rosa è ugualmente auspicabile.

Chi vivrà vedrà, ma il giudizio lusinghiero sulla scelta societaria non ci esime da una considerazione di fondo: nessun allenatore, anche il più dotato e idoneo per un certo ambiente, è in grado di trasformare l'acciaio in oro. Può valorizzare al massimo le qualità individuali, ma non certo tramutare un mediocre in un campione. E sulla bassissima qualità della rosa rossoblù, salvatasi a luglio anche con l'aiuto del destino, non si possono purtroppo accettare discussioni.

                                        PIERLUIGI GAMBINO