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Mourinho non è più Special. Il fallimento al Tottenham sancisce la fine di un'era
L'esonero dalla panchina del Tottenham sancisce il più grande fallimento di José Mourinho da allenatore. 516 giorni dopo il suo insediamento, lo Special One esce con le ossa rotte, senza titoli e con la beffa di non giocarsi nemmeno una finale di Carabao Cup, in programma il 25 aprile. Bastava davvero poco. E dire che due mesi fa il tecnico, dopo tre sconfitte consecutive, rispondeva ai giornalisti che gli chiedevano conto della situazione: "Il Tottenham non vince dal 1961. Con me magari torna a conquistare un titolo".
(Vani) sogni di gloria - "La squadra non può vincere quest'anno. Il prossimo, non dico che la vinceremo, ma saremo in corsa" dichiarò il 21 novembre 2019 nel corso della presentazione come nuovo tecnico degli Spurs. C'è stato un breve periodo in cui sembrava che il Tottenham potesse davvero competere, Kane e Son avevano formato un tandem straordinario portando la squadra anche al comando della classifica. Le prime fragilità sono emerse con l'infortunio di Harry Kane: senza di lui il Tottenham non crea abbastanza occasioni o segna abbastanza gol. È iniziata una discesa quasi senza fine, che ha portato la squadra quasi fuori dalla lotta Champions (ammesso che ci sarà ancora, ma questa è un'altra storia...).
Stile di gioco poco gradito - Tra le principali accuse imputate a Mourinho vi è quella dello stile di gioco. Il Tottenham di Pochettino si era fatto apprezzare per essere una squadra coraggiosa e offensiva, ben diversa dall'organizzazione del portoghese che ha privilegiato il contropiede. Una filosofia interpretata dai tifosi degli Spurs come reale mancanza di ambizione. Nonostante ciò anche la difesa ha commesso diversi errori, palesando qualche problema, mentre davanti giocatori come Bale e Alli sono diventati dei veri e propri casi.
Rapporti col gruppo - Anche i giocatori sono frustrati dai metodi di Mourinho, troppo preoccupato a non prenderle piuttosto che a sfruttare l'arsenale offensivo. Limitandoci ai rapporti umani già al Manchester United (leggere le dichiarazioni di Pogba) e durante il suo secondo periodo al Chelsea, ha litigato con i suoi giocatori. Si è spesso dipinto vittima, ritenendo che i problemi fossero fuori dal suo controllo. L'impressione è che da tempo allenatori più giovani (Jurgen Klopp, Pep Guardiola, Pochettino) lo abbiano superato e che i suoi metodi siano più adatti a un'era calcistica precedente. Non a caso in molti hanno pensato a un passo indietro con la chiamata dello Special One al posto di Pochettino. Tuttavia, il portoghese ha vinto trofei ovunque e tanto bastava per essere accettato. Le cose, però, non sono andate come si sperava. Il Tottenham volta pagina, Mourinho dopo questo nuovo esonero rischia di essere davvero ridimensionato. A cominciare dal soprannome: sicuri che sia ancora Special One?.
(Vani) sogni di gloria - "La squadra non può vincere quest'anno. Il prossimo, non dico che la vinceremo, ma saremo in corsa" dichiarò il 21 novembre 2019 nel corso della presentazione come nuovo tecnico degli Spurs. C'è stato un breve periodo in cui sembrava che il Tottenham potesse davvero competere, Kane e Son avevano formato un tandem straordinario portando la squadra anche al comando della classifica. Le prime fragilità sono emerse con l'infortunio di Harry Kane: senza di lui il Tottenham non crea abbastanza occasioni o segna abbastanza gol. È iniziata una discesa quasi senza fine, che ha portato la squadra quasi fuori dalla lotta Champions (ammesso che ci sarà ancora, ma questa è un'altra storia...).
Stile di gioco poco gradito - Tra le principali accuse imputate a Mourinho vi è quella dello stile di gioco. Il Tottenham di Pochettino si era fatto apprezzare per essere una squadra coraggiosa e offensiva, ben diversa dall'organizzazione del portoghese che ha privilegiato il contropiede. Una filosofia interpretata dai tifosi degli Spurs come reale mancanza di ambizione. Nonostante ciò anche la difesa ha commesso diversi errori, palesando qualche problema, mentre davanti giocatori come Bale e Alli sono diventati dei veri e propri casi.
Rapporti col gruppo - Anche i giocatori sono frustrati dai metodi di Mourinho, troppo preoccupato a non prenderle piuttosto che a sfruttare l'arsenale offensivo. Limitandoci ai rapporti umani già al Manchester United (leggere le dichiarazioni di Pogba) e durante il suo secondo periodo al Chelsea, ha litigato con i suoi giocatori. Si è spesso dipinto vittima, ritenendo che i problemi fossero fuori dal suo controllo. L'impressione è che da tempo allenatori più giovani (Jurgen Klopp, Pep Guardiola, Pochettino) lo abbiano superato e che i suoi metodi siano più adatti a un'era calcistica precedente. Non a caso in molti hanno pensato a un passo indietro con la chiamata dello Special One al posto di Pochettino. Tuttavia, il portoghese ha vinto trofei ovunque e tanto bastava per essere accettato. Le cose, però, non sono andate come si sperava. Il Tottenham volta pagina, Mourinho dopo questo nuovo esonero rischia di essere davvero ridimensionato. A cominciare dal soprannome: sicuri che sia ancora Special One?.
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