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Genoa-Milan 0-3, le pagelle: Messias, la favola continua. Shevchenko, dov'è la tua mano?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 2 dicembre 2021, 06:39Serie A
di Gaetano Mocciaro

Genoa-Milan 0-3, le pagelle: Messias, la favola continua. Shevchenko, dov'è la tua mano?

GENOA-MILAN 0-3 - 10' Ibrahimović, 45'+1 Messias, 61' Messias

GENOA (pagelle a cura di Mattia Alfano)
Sirigu 5,5 - Non ha responsabilità sulla prima rete subita: la punizione di Ibrahimovic è semplicemente imprendibile. Sul raddoppio di Messias è forse troppo fuori dai pali e infatti il brasiliano lo infila con una palombella di testa.
Vanheusden 6 - A metà della prima frazione con un intervento prodigioso sporca la conclusione ravvicinata di Ibrahimovic, che ha l’occasione per raddoppiare. Nel secondo tempo va un po’ in difficoltà per via dei continui scambi di posizione dei fantasisti di Pioli.
Masiello 5,5 - Prova a guidare la linea arretrata facendo valere la propria esperienza. Non riesce però a contenere la prepotenza fisica di Ibrahimovic, oggi davvero difficile da contenere. Dal 77’ Bani s.v.
Vasquez 5 - Nel primo tempo in area si fa soffiare ingenuamente il pallone da Messias, e da lì quasi arriva il raddoppio Ibrahimovic. Soffre la rapidità di gambe di Brahim Diaz, che gli fa venire il mal di testa. Prima dell’intervallo non è attento su Messias, che gli scappa dalla marcatura e insacca alle spalle di Sirigu.
Ghiglione 6 - Disputa una prestazione sufficiente, soprattutto perché da quella parte c’è un certo Theo Hernandez. Il francese comunque lo costringe ad un prova prettamente difensiva.
Sturaro 5 - Kessié e i fantasisti rossoneri vanno ad una velocità doppia rispetto alla sua, dato che lo costringono a correre a vuoto per praticamente tutta la prima frazione. Viene così giustamente sostituito all’intervallo. Dal 45’ Hernani 6 – Dà maggiore dinamismo al centrocampo rossoblù.
Badelj 5,5 - Solita regia ordinata la sua. Sicuramente non perfetto in fase di non possesso, dato che il Milan riesce quasi sempre a trovare l’uomo tra le linee alle sue spalle. Dal 62’ Galdames 5,5 – Subentra a Badelj ma anche lui non riesce a prendere le misure ai trequartisti di Pioli.
Rovella 6 - Soffre inizialmente la pressione alle spalle di Tonali, che non lo lascia respirare. Ma poi almeno prova a prendere per mano i suoi, con qualche giocata di qualità. Dal 77’ Portanova s.v.
Cambiaso 5 - Ad ogni buona occasione si lancia in avanti, mettendo in seria difficoltà Kalulu. Ma col passare dei minuti viene anche lui travolto dalla furia di Messias, che da quella parte punisce per ben due volte i rossoblù.
Ekuban 6 - Con i suoi continui scatti in profondità prova ad allungare, e quindi a stancare, la linea difensiva rossonera. Ad inizio ripresa con un preciso colpo di testa sfiora la rete, ma Maignan con un vero e proprio miracolo gli nega la gioia personale.
Bianchi 5,5 - Svaria per tutto il fronte offensivo. Spesso ripiega fino alla propria metà campo per aiutare i compagni a risalire il campo. Si vede davvero poco però in area avversaria. Dal 62’ Pandev 5,5 – Entra in campo probabilmente troppo tardi, quando il Milan ha già chiuso la partita e, ovviamente così, diventa difficile per lui incidere.
Andriy Shevchenko 5,5 - La sua mano per ora in quel di Genova non si è ancora vista. Squadra la sua sin troppo rinunciataria, che fatica terribilmente a trovare la via del gol e, allo stesso tempo, subisce moltissimo in fase di non possesso.

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MILAN (pagelle a cura di Gaetano Mocciaro)
Maignan 7 - Mai impegnato nel primo tempo, compie due prodezze nella ripresa, prima su Hernani evitando che la partita si riapra e poi su un incredibile pallonetto di Portanova.
Kalulu 6,5 - Jolly sempre più prezioso per Pioli. Preferito a Florenzi a inizio gara come terzino destro, gioca i secondi 45' da centrale. Pur senza grossi acuti mostra affidabilità.
Kjaer sv- Paura per il danese che si fa immediatamente male ed è costretto a uscire in barella. Dal 5' Gabbia 6 - Entra quasi a freddo, dopo l'immediato stop di Kjaer. Non demerita se non fosse per un'ammonizione che suggerisce a Pioli di toglierlo all'intervallo. Dal 46' Florenzi 6 - Esperienza al servizio della squadra. Fa il guardiano della fascia destra senza rischiare.
Tomori 7 - Il suo ritorno è accolto con grande sollievo dopo i 7 gol subiti senza di lui nelle ultime due partite. Con l'infortunio di Kjaer diventa il leader della difesa: non si passa, i contrasti sono suoi, che siano a terra o aerei.
Théo Hernandez 6,5 - Sfonda spesso sulla sinistra, contribuisce a confezionare l'azione del gol dello 0-3.
Kessie 6 - La palla la tiene soprattutto il Milan e non ha troppo bisogno di mordere le caviglie. Senza strafare porta a casa una discreta prova.
Tonali 6,5 - Di lotta e di governo come sempre, percentuale passaggi a buon fine sempre altissima e gladiatore nel recuperare palloni. Dal 77' Saelemaekers sv.
Brahim Diaz 7 - A intermittenza nel primo tempo, meglio nella ripresa con alcuni numeri d'alta scuola. Splendido l'assist per il gol dello 0-3. Dal 77' Bakayoko sv.
Messias 8 - Parte così così, ma poco prima dell'intervallo segna e la serata arriva a finire in trionfo, vedendolo siglare anche la doppietta. Alla prima da titolare col Milan. Dopo la prodezza al Wanda Metropolitano si ripete di testa, non certo la sua specialità. Poi la mette di giustezza col sinistro. Quello che è stato l'ultimo dei ripieghi sta diventando l'arma in più nella corsa scudetto del Milan. La favola continua.
Krunic 6,5 - Preciso in appoggio e sempre generoso, dando un importante apporto in copertura.
Ibrahimovic 7,5 - L'infortunio di Kjaer è una mazzata, togliendo di scena il leader difensivo. La cosa lo responsabilizza ancora di più, prende per mano la squadra e sblocca la partita. Ormai su punizione ci prende gusto. Dal 60' Pellegri 6 - Mezz'ora senza acuti in una partita ormai chiusa.
Stefano Pioli 7 - Scommette per la prima volta su Messias titolare e sul doppio trequartista puro. Viene ripagato con la doppietta del brasiliano e qualche colpo da genio dello spagnolo, tra cui l'assist per lo 0-3. La squadra è sul pezzo dal primo minuto, concentrata e non si scioglie dopo il vantaggio, anzi. Vincere era d'obbligo ma farlo con autorevolezza fa la differenza.