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ItaliExit. Anche il Napoli saluta l'Europa: vince l'Arsenal 1-0
Arrivederci al prossimo anno. Due giorni dopo l'eliminazione dalla Juventus, anche il Napoli saluta l'Europa. La squadra di Ancelotti era l'ultima rappresentante italiana ed è stata spazzata via dall'Arsenal. Doppia sconfitta: dopo il 2-0 dell'Emirates Stadium di una settimana fa, stasera la squadra di Emery ha vinto 1-0 grazie alla rete realizzata nel primo tempo da Alexandre Lacazette.
Prima del gol di Lacazette - E dire che l'inizio di partita per gli azzurri era stato tutt'altro che scoraggiante. Il pressing asfissiante dell'Arsenal, a differenza di quanto s'è visto una settimana fa, è durato solo un quarto d'ora. Poi è scemato, anche perché il Napoli ha preso coraggio dopo una palla recuperata da Koulibaly che ha permesso a Callejon di ritrovarsi al 17esimo a tu per tu con Cech: potente ma centrale la conclusione dello spagnolo, che non ha ingannato il portiere ceco.
Dall'occasione di Callejon a quella di Milik, un colpo di testa da posizione favorevolissima in cui il polacco non ha centrato lo specchio della porta. Dal 17esimo al 28esimo. E' stato il momento migliore della partita per i padroni di casa, ma anche il momento della condanna. Perché in una gara in cui il Napoli non doveva sbagliare nulla erano queste occasioni da non fallire. E invece il vantaggio non è arrivato.
Il gol di Lacazette - Non ha sbagliato l'Arsenal. Impeccabile. La squadra di Emery nei momenti di maggiore difficoltà ha rallentato il gioco con continue interruzioni. E poi ha punto, con una punizione potente e precisa calciata da Alexandre Lacazette al 36esimo. Una traiettoria che ha sorpreso Meret e blindato a doppia mandata il discorso qualificazione. E anche la partita.
Dopo il gol di Lacazette - Partita difficilmente giudicabile dopo la rete dello 0-1. Il Napoli ha continuato ad attaccare, ma senza la convinzione della prima mezz'ora. Una manovra offensiva rassegnata contro un Arsenal che, passato in vantaggio, ha acquisito coraggio e fiducia. E, col passare dei minuti, ha corso sempre meno pericoli. L'occasione di Aubameyang pochi secondi dopo l'inizio della ripresa è stata la più pericolosa della seconda frazione. Una ripresa scivolata via senza sussulti. Tra fischi, mugugni e la certezza che nulla sarebbe potuto accadere per ribaltare il discorso qualificazione.
Prima del gol di Lacazette - E dire che l'inizio di partita per gli azzurri era stato tutt'altro che scoraggiante. Il pressing asfissiante dell'Arsenal, a differenza di quanto s'è visto una settimana fa, è durato solo un quarto d'ora. Poi è scemato, anche perché il Napoli ha preso coraggio dopo una palla recuperata da Koulibaly che ha permesso a Callejon di ritrovarsi al 17esimo a tu per tu con Cech: potente ma centrale la conclusione dello spagnolo, che non ha ingannato il portiere ceco.
Dall'occasione di Callejon a quella di Milik, un colpo di testa da posizione favorevolissima in cui il polacco non ha centrato lo specchio della porta. Dal 17esimo al 28esimo. E' stato il momento migliore della partita per i padroni di casa, ma anche il momento della condanna. Perché in una gara in cui il Napoli non doveva sbagliare nulla erano queste occasioni da non fallire. E invece il vantaggio non è arrivato.
Il gol di Lacazette - Non ha sbagliato l'Arsenal. Impeccabile. La squadra di Emery nei momenti di maggiore difficoltà ha rallentato il gioco con continue interruzioni. E poi ha punto, con una punizione potente e precisa calciata da Alexandre Lacazette al 36esimo. Una traiettoria che ha sorpreso Meret e blindato a doppia mandata il discorso qualificazione. E anche la partita.
Dopo il gol di Lacazette - Partita difficilmente giudicabile dopo la rete dello 0-1. Il Napoli ha continuato ad attaccare, ma senza la convinzione della prima mezz'ora. Una manovra offensiva rassegnata contro un Arsenal che, passato in vantaggio, ha acquisito coraggio e fiducia. E, col passare dei minuti, ha corso sempre meno pericoli. L'occasione di Aubameyang pochi secondi dopo l'inizio della ripresa è stata la più pericolosa della seconda frazione. Una ripresa scivolata via senza sussulti. Tra fischi, mugugni e la certezza che nulla sarebbe potuto accadere per ribaltare il discorso qualificazione.
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