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Fabbrini: "A Bucarest sto benissimo. Anche qua solo una cosa da fare: stare a casa"
Uno dei tanti calciatori italiani all’estero è Diego Fabbrini. L’attaccante classe ’90 oggi gioca in Romania, nella Dinamo Bucarest. E per TMW ha scelto di raccontare i suoi giorni di isolamento lontano da casa e senza calcio: “Anche qua in Romania siamo ovviamente tutti fermi già da qualche giorno. Ed è giusto così. Qua il contagio e la diffusione sono un po’ più indietro rispetto all’Italia, ma anche la Romania ha dei casi di Coronavirus accertati”.
Il calcio rumeno come ha reagito al dilagare del virus?
“Hanno fermato il campionato per tempo, quando ancora la situazione non era così grave ma già si capiva che non era più il caso di giocare a calcio. Aspettiamo e restiamo a casa, poi quando tutto sarà passato si tornerà a parlare di pallone”.
Come si può uscire da una situazione del genere?
“Penso che sia una situazone molto complessa, un problema serio che affligge tutto il mondo. Non esistono altre soluzioni allo stare in casa, senza contatti con gli altri. Solo così si potrà risolvere l’emergenza, che si tratti di Italia, Romania o del resto del mondo”.
E Diego Fabbrini come trascorre il suo isolamento?
“Resto in casa con la mia famiglia, con mia moglie, mia figlia e il mio cane. Il club ci ha dato un programma da seguire, cerchiamo di fare qualcosa in casa per non perdere la forma. Qua in Romania lo stop è previsto fino al 16 aprile, ma vediamo come evolverà la situazione. Tutto inevitabilmente è legato a ciò che succederà, a come si svilupperà l’epidemia. Qua i casi sono tanti, ma per fortuna ancora non tantissimi”.
Dura parlare di calcio. Ma la sua avventura in Romania come sta andando?
“Sto benissimo, sia in campo che fuori, in città. Anzi, stiamo benissimo perché anche la mia famiglia si è adattata nel migliore dei modi”.
Il calcio rumeno come ha reagito al dilagare del virus?
“Hanno fermato il campionato per tempo, quando ancora la situazione non era così grave ma già si capiva che non era più il caso di giocare a calcio. Aspettiamo e restiamo a casa, poi quando tutto sarà passato si tornerà a parlare di pallone”.
Come si può uscire da una situazione del genere?
“Penso che sia una situazone molto complessa, un problema serio che affligge tutto il mondo. Non esistono altre soluzioni allo stare in casa, senza contatti con gli altri. Solo così si potrà risolvere l’emergenza, che si tratti di Italia, Romania o del resto del mondo”.
E Diego Fabbrini come trascorre il suo isolamento?
“Resto in casa con la mia famiglia, con mia moglie, mia figlia e il mio cane. Il club ci ha dato un programma da seguire, cerchiamo di fare qualcosa in casa per non perdere la forma. Qua in Romania lo stop è previsto fino al 16 aprile, ma vediamo come evolverà la situazione. Tutto inevitabilmente è legato a ciò che succederà, a come si svilupperà l’epidemia. Qua i casi sono tanti, ma per fortuna ancora non tantissimi”.
Dura parlare di calcio. Ma la sua avventura in Romania come sta andando?
“Sto benissimo, sia in campo che fuori, in città. Anzi, stiamo benissimo perché anche la mia famiglia si è adattata nel migliore dei modi”.
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