Dal Pino esclude la "clausola Superlega". Uno scenario che alla Serie A proprio non piace
DI COSA SI TRATTA - Tra le varie clausole previste nell’accordo con i fondi vi sarebbe appunto quella che è stata ribattezzata “clausola Superlega”.
Nello specifico, prevederebbe che per i prossimi 15 anni l’unica modifica alla Serie A accettabile senza abbassare la competitività del campionato e di conseguenza violare il contratto sarebbe l’eventuale passaggio del format da 20 a 18 squadre. Una limitazione che escluderebbe sostanzialmente la possibilità per chi invece alla Superlega continuerebbe a pensare (Juventus e Milan in primis) di parteciparvi, e che quindi unirebbe i dubbi di questi club a quelli di altre società (Lazio e Napoli su tutte) che, anche perché i rispettivi bilanci non hanno necessità della pioggia di soldi proveniente dall’accordo, sono scettiche su una operazione che rischia di “vendere” la Serie A, garantendo ampli poteri decisionali a un organo terzo in maniera sostanzialmente indeterminata (fino al 2100, anche se dal 2026 i fondi potrebbero decidere se vendere, rimanere o quotare in Borsa la propria partecipazione), con grosse incertezze anche sul rispetto della legge Melandri (che peraltro per molti andrebbe in ogni caso discussa e rivista).