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...con Matteo ArdemagniTUTTO mercato WEB
martedì 16 febbraio 2021, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Matteo Ardemagni

“Il gol una rinascita. Ascoli? Il presidente chiacchiera, io sono un signore e sto zitto. Da Dionisi a Forte, gli attaccanti da seguire. In A non ho mai avuto fiducia, vorrei tornare. E il derby...”
Un gol per rinascere. Il numero 109 in Serie B. Matteo Ardemagni è tornato a bucare la rete. Lo ha fatto contro l’Ascoli da dove è andato via tra le polemiche. “Sono contento per il gol. Non mi sono lasciato bene con la società ma con i tifosi c’è sempre stato un grande affetto reciproco, ma ormai è passato... Non voglio pensare alla guerra, anche se il presidente va avanti a chiacchiere io sono un signore e sto zitto”, dice Ardemagni a Tuttomercatoweb.

Ha avuto la possibilità di tornare proprio all’Ascoli?
“No, tutte chiacchiere”.

Che significa l’ultimo gol?
“Un punto di ripartenza dopo un anno difficile tra COVID e infortunio a Frosinone dove non ho avuto molto spazio. É una rinascita, so che posso fare ancora tanto. Voglio salvare la Reggiana, è la cosa più importante”.

Il suo cartellino è del Frosinone.
“Oggi penso a salvare la Reggiana. Il futuro dipenderà da come andrà quest’anno, sono concentrato su questi mesi che sono fondamentali per me e per la Reggiana”.

Che Serie B è quest’anno?
“Ogni anno c’è sempre qualcosa che cambia. Quest’anno la vedo più difficile, ci sono squadre forti. L’Empoli è la più attrezzata, poi c’è il Monza che ha speso un sacco di soldi e investito su giocatori importanti. Dietro è sempre una guerra”.


Si aspettava di vedere Balotelli in Serie B?
“Le sue potenzialità sono da Serie A. Però è sceso di categoria andando al Monza e con la testa giusta può ancora dire la sua”

Gli attaccanti da seguire in B?
“Dionisi. Mi è sempre piaciuto, è uno che può fare la differenza. Mi piace molto anche Forte che a Venezia sta facendo bene. E Sabiri dell’Ascoli”.

109 gol in B. Perché in A non è riuscito ad imporsi?
“È responsabilità anche mia. Ma quelle volte che ero in Serie A non ho avuto la possibilità di giocare. Al Chievo avevo davanti Pellissier e Paloschi, non mi hanno mai dato fiducia. Da subentrato per dieci minuti è tutto diverso. L’attaccante vive per il gol. Anche a Frosinone ho giocato poco. O segni e inizi a prendere fiducia o diventa complicato. Poi io sono uno istintivo, così a gennaio ho deciso di cambiare perché giocavo poco. Però non mi piace guardare il passato”.

Ci pensa ancora alla Serie A?
“Ho trentatré anni ma non li dimostro. C’è ancora tempo. Farò di tutto per andarci”.

Chi vincerà il campionato?
“Sono tutte lì, ogni partita è una guerra. Il derby sarà importante, non credo però che dipenderà solo da quella partita. Sono cresciuto al Milan tifo per i rossoneri”.