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Oliver Bierhoff, bomber implacabile di Udinese e Milan e simbolo della Germania
Un centravanti puro, vero, che ha fatto le sue fortune calcistiche (principalmente) in Italia. Oliver Bierhoff esordisce in Bundes con la maglia dell'Uerdingen. Da lì al passaggio all'Amburgo ci corsero circa due anni, ma nel nuovo club Bierhoff non trovò fortuna e si trasferì in Austria al Salisburgo, dopo altri 6 mesi sfortunati al 'Gladbach. Lo sbarco in Italia arrivò grazie all'Inter, ma la maglia nerazzurra il tedesco formidabile colpitore di testa non la indossò mai, perché il quadriennio successivo lo giocò all'Ascoli. Dopo quattro anni, di cui tre di Serie B, Bierhoff arrivò all'Udinese, la miglior rampa di lancio possibile per il successo. Perché in Friuli segnava, e segnava tanto.
E il Milan decise di puntare su di lui per l'affiancamento di George Weah. Quella stagione, il Milan, vinse lo Scudetto. L'addio al Milan coincise con la fase calante della carriera, che si spense fra Monaco e un ultimo discreto anno al Chievo Verona. In Nazionale, tutti lo ricordano per la decisiva doppietta, da subentrato, alla Repubblica Ceca nella finale dell'Europeo del '96. In carriera, nonostante la fama, non ha vinto molto: uno Scudetto e appunto l'Europeo. Oggi Bierhoff compie 54 anni.
Sono nati oggi anche Giuseppe Volpecina, Marc-Vivien Foè, Christian Manfredini, Aleksandar Hleb, Alexander Farnerud, Leonardo Bonucci e Diego Contento.
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