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L'Arena: "Hellas, un attacco meraviglia. Di Carmine-Pazzo, gol per la A"
sabato 21 luglio 2018, 11:00Primo Piano
di Anna Vuerich
per Tuttohellasverona.it
fonte L'Arena

L'Arena: "Hellas, un attacco meraviglia. Di Carmine-Pazzo, gol per la A"

Due bomber per la A. Una coppia da sogno, da far invidia a qualsiasi altra squadra nel torneo cadetto. Samuel Di Carmine e Giampaolo Pazzini, due tra i migliori cannonieri degli ultimi anni in Serie B, entrambi del Verona.
L'ormai ex Perugia ha firmato 22 reti l'anno scorso, il Pazzo 23 due anni fa. Un altro colpo messo a segno dal diesse Tony D'Amico, un innesto che fa salire all'improvviso l'asticella e consegna a Fabio Grosso un attacco di altissimo livello. Già, perché se da un lato Pazzini ha già fatto vedere in questi giorni di ritiro di avere addosso la voglia giusta per riprendersi il Verona dopo un'annata difficile per le scelte di Pecchia con il conseguente prestito al Levante, dall'altra giunge in riva all'Adige uno degli attaccanti più richiesti di tutta la cadetteria ma anche da alcune società della massima serie.
Esploso nell'ultima stagione a suon di reti, anche se già l'anno prima sempre con la maglia del Perugia era riuscito comunque ad andare a segno per 13 volte.

COLPO AD EFFETTO. Il Verona ormai ha chiuso le trattative, nelle prossime ore verrà data l'ufficialità con il trasferimento dal club umbro, per una cifra vicina ai due milioni e mezzo di euro ed un contratto triennale per Di Carmine. E adesso? In tanti tra i tifosi i ono chiesti se l'approdo dell'ex bomber dei grifoni apra le porte ad un nuovo addio di Pazzini, per non rischiare un sovraffollamento di punte centrali nel reparto offensivo, ma anche per l'aggiunta di un ingaggio notevole a quello già pesante del Pazzo.



DOPPIO ASSO. Niente di tutto questo, almeno per il momento e secondo le indicazioni della società. "Per far bene in Serie B ci vogliono due attaccanti forti e capaci di far gol, oltre ovviamente al resto della squadra", il concetto caro a D'Amico dopo la conclusione della trattativa per Di Carmine, che può giocare come terminale offensivo e punto di riferimento in un attacco a tre, ma anche in coppia con un altro attaccante in un modulo che preveda le due punte.

OPZIONI DIVERSE. Fino a questo momento Fabio Grosso nelle tre amichevoli giocate contro Primiero, la Fiorita e Fiorentina ha sempre utilizzato il 4-3-3, ma anche nella sua esperienza precedente a Bari e nei suoi anni alla Juventus ha mostrato capacità di cambiare sistema di gioco e passare anche alle due punte, con un giocatore a a fare da riferimento centrale con un compagno di fianco, magari innescato da dietro: attenzione perché l'Hellas dispone pure di Karim Laribi, finora provato da interno i centrocampo ma perfettamente a suo agio nella posizione di trequartista, magari dietro a Pazzini e Di Carmine che formerebbero così con Laribi un tris d'assi con pochi rivali tra i cadetti.

SEGNALI PER TUTTI. La palla ora passa a Grosso, ma intanto l'arrivo di Di Carmine, inseguito anche da alcuni club di A, è un segnale importante per tutti: per le altre squadre, per i giocatori che magari qualche settimana fa tentennavano aspettando di capire cosa avrebbe detto il mercato, per i tifosi rimasti scottati dopo la retrocessione. L'Hellas fa sul serio e punta dritto alla promozione, un acquisto oneroso come quello dell'ex perugino lo conferma. Nato a Firenze, Di Carmine compirà 30 anni a settembre: dopo tutta la trafila nel settore giovanile della Fiorentina ha esordito in A nel 2006-2007, tra l'altro entrando anche in campo al posto di Pazzini. Poi la Serie B inglese con il QPR di Briatore, quindi Gallipoli e Frosinone senza brillare, poi il parziale riscatto con il Cittadella e quindi Juve Stabia, dove si mette in luce e convince il Perugia ad acquistarlo nel 2015. Il resto è storia recente, il futuro è tutto da scrivere. Ma di certo parla gialloblù.