Il Milan va ai sedicesimi e si coccola il talento di Hauge. Lo stop di Kjaer, nota negativa

Doveva essere la partita della possibile qualificazione del Milan, lo è stata. Ma nel modo più sorprendente: i rossoneri soccombono per un quarto d'ora, irriconoscibili, quasi umiliati. Vedono i fantasmi. Risorgono, si tirano su, la ribaltano, dilagano. E alla fine festeggiano. Finisce 4-2 contro il Celtic in una girandola pazzesca di emozioni. Per la prima volta in Europa il Milan vince rimontando due reti di svantaggio, riuscendo peraltro a pareggiare trovando due reti nel giro di tre minuti con Calhanoglu e Castillejo. Nel secondo tempo va in scena lo Jens Petter Hauge show: il norvegese segna il 3-2 e serve l'assist del 4-2 mostrando le sue abilità tecniche, di velocità e agilità. Intanto, da Lille, arriva una girandola d'emozioni: lo Sparta vince fino a dieci minuti dalla fine, promettendo un finale di girone da nervi tesi. Burak Yilmaz in cinque minuti ribalta la partita e regala al Milan i sedicesimi di finale. Non succedeva da tre anni. Pioli a fine partita applaude i suoi giocatori, evidenziando la qualità e il cuore della squadra. Unica brutta notizia, l'infortunio di Simon Kjaer: Problema muscolare coscia destra per il centrale danese, che ha dovuto abbandonare il campo dopo soli 11 minuti di gioco contro il Celtic. Nelle prossime ore esami strumentali.


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