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Osimhen a Napoli: primi approcci col suo futuro. Ma quelle parole sul razzismo sono un passo falso

Osimhen a Napoli: primi approcci col suo futuro. Ma quelle parole sul razzismo sono un passo falsoTUTTO mercato WEB
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
mercoledì 1 luglio 2020, 01:20I fatti del giorno
di Ivan Cardia

Vedi Napoli e poi... ti ci trasferisci. Chissà se andrà così per Victor Osimhen, attaccante nigeriano del Lille, arrivato nel capoluogo campano in giornata, assieme ai suoi agenti. Probabilmente sì: ha incontrato Gattuso e poi anche De Laurentiis. Difficile immaginare un altro epilogo, sarebbe una vera sorpresa. Una mossa e un'accelerata che hanno spiazzato la concorrenza e, da un altro punto di vista, spingono Milik lontano dal San Paolo. Ma torniamo a Osimhen.

Napoli gli piace ma... Parola del suo agente: gli piacerebbe giocare in azzurro, a quanto pare c'è un problema. Il razzismo del Bel Paese. Parole fuori posto, sbagliate, assurde. Perché forse la percezione dell'Italia al di fuori dei nostri confini è qualcosa su cui si deve sbagliare. Ma un conto è parlare di cifre, di ingaggi, della trattativa col club francese, che potrebbero ancora essere ostacoli a un eventuale trasferimento. Tirare in ballo il razzismo, questo no. Il calcio ha un problema razzismo? Vero. L'Italia ha un problema razzismo? Altrettanto vero. Ma né più né meno di tanti altri campionati. E bisogna combatterlo: su questo, per essere chiari, non vi è alcun dubbio. Altra cosa è però immaginare che possa essere questo un motivo per dire di no all'Italia, al Napoli e a Napoli, città che ha nel multiculturalismo, nelle influenze arrivate sul Golfo da tutto il mondo, uno dei suoi (tanti e bellissimi) tratti distintivi. Se Osimhen, talento grezzo ma molto promettente, sceglierà il Napoli e l'Italia, avrà tante difficoltà da fronteggiare: i difensori della Serie A, la concorrenza dei fortissimi avanti di Gattuso, il salto di qualità che gli toccherà fare. Quanto al razzismo, forse gli capiterà, forse no. Ma, purtroppo, ci sono le stesse possibilità che accada ovunque porterà il suo talento. E addossare questa croce all'Italia vuol dire partire col piede sbagliato.

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