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Il progetto Tare e Inzaghi. All'interno di una Lazio in volo

Il progetto Tare e Inzaghi. All'interno di una Lazio in voloTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 23 dicembre 2019, 11:00Il corsivo
di Marco Conterio
fonte dal nostro inviato a Riyad, Arabia Saudita

Funzionale e senza voli pindarici. Mirato e col portafogli tirato. Igli Tare ha l'abitudine di operare così, cercare porcini dove altri vedono champignon. Il sassolino del post gara, "dedico la vittoria ai funghi che vengon fuori dopo la pioggia" è quello della consapevolezza e della fiducia in un progetto. In una strada e in un percorso. Che è passato dall'alto e dal basso dell'ultima stagione, dopo l'Inter il verticale di gare perse e sbagliate, la Champions smarrita e un corso che pareva sul patibolo pronto per l'esecuzione dai fucili del calciomercato. Invece no. Insieme al presidente Claudio Lotito ha saputo resistere a offerte golose, fissando cartellini di platino a giocatori che a nessuno così evidentemente sembravano. Ha poi fatto un mercato funzionale, montando prima motore e volante e poi trovando il pilota giusto per la macchina Lazio. Non viceversa. Manuel Lazzari non sarà Dani Alves e Jony non certo Jordi Alba.

Luiz Felipe non rappresenterà la più luminosa delle promesse per il dopo Thiago Silva e via discorrendo, dall'ultima delle conferme al primo dei rinnovi. Non sembrava una potenziale contendente per l'Everest del calcio nazionale e magari alle ultime curve non lo sarà. Nella griglia di partenza degli antipasti stagionali, la Lazio era adombrata dalla luce di Cristiano Ronaldo, dal ritorno di Conte, dal Napoli di Ancelotti, dal Milan degli americani, dall'Atalanta che sogna e sognava. Invece ha acceso la pila e poi il faro, mostrandosi abile attorno alla boa del campionato, chiudendo un 2019 potenzialmente bello e praticamente bellissimo. "Magari tra due mesi li prendiamo e li buttiamo fuori dal campo di peso", dice Maurizio Sarri, che tra le righe pensa e crede che questa grazia biancoceleste non durerà in eterno. Magari. Forse. Chissà. Però le ali dell'entusiasmo son pericolose per tutti, soprattutto quando inattese. Figuriamoci se son quelle dell'Aquila.

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