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Irriverente, carismatico e in terza persona. Guida alla Zlatanosofia

Irriverente, carismatico e in terza persona. Guida alla ZlatanosofiaTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
sabato 11 luglio 2020, 08:00Il corsivo
di Simone Bernabei

La giornata di ieri ha visto scorrere un oceano (molto poco) Pacifico di dichiarazioni firmate Zlatan Ibrahimovic. IZ back. Mai banale lo svedese, che ha sfruttato il lancio di una App di fitness online per concedersi a microfoni e telecamere. I titoli? Impossibile sintetizzarli o sceglierne uno su tutti. Troppo vasto l'orizzonte mediatico entro il quale si muove Ibra, affrontando con schiettezza e maturità temi delicati come il futuro, suo e del Milan, o l'arrivo ogni giorno più probabile di Ralf Rangnick. "Rangnick? Chi è Rangnick?". Sì, sono proprio queste le prime dichiarazioni dello svedese a cui decidiamo di dare risalto. Perché in 4 parole è racchiuso tanto della Zlatanosofia, quella particolarissima scienza che studia il pensiero di questa divinità del pallone.

Zlatan Ibrahimovic resterà al Milan? - "Non sono una mascotte, continuerò solo se posso portare risultati". Chiaro e diretto, al solito, il numero 21 del Milan. Che pur non conoscendo ancora il suo futuro, abbatte il consueto mix di pretattica e banalità e spiega i suoi pensieri. Vuole e pensa di fare ancora la differenza e queste ultime 7 partite di campionato serviranno per dimostrarlo, se mai ce ne fosse bisogno, al nuovo Milan. Anzi, al prossimo Milan. "Non c'è nessuno forte come Ibra", ammette candidamente utilizzando la terza persona. Artificio ricorrente nelle recenti interviste che sottolinea una volta di più la personalità e l'ego dello svedese. Sì, ma il futuro? "Non dipende solo da me. Il mio obiettivo non è arrivare sesto o settimo. Se ero qui dal primo giorno vincevamo lo scudetto. Se mi tengono lo vinciamo il prossimo anno".

Tutto sembra legato al progetto Milan - La società rossonera, parola di un Ibra che sta giocando gratis in questo finale di stagione, non lo ha ancora mai contattato per parlare del futuro. Il suo interlocutore diretto e privilegiato in fondo era Zvone Boban, che al Milan non c'è più da tempo. "Questo non è il mio Milan" è solo una delle tante frasi ad effetto uscite dalla sua bocca, ma la sensazione è che Ibra abbia voglia di contribuire a far tornare il Milan quello di qualche anno fa: "voglio aiutare a fare le cose nel modo migliore possibile". Ci riproviamo. Ibra può restare al Milan? Leggendo fra le righe diremmo di sì, anche se i "ma" esistono. "Voglio vedere il Milan lottare per il primo posto, giocare in Champions e avere i campioni in squadra", spiega IZ in proiezione futura. Mino Raiola, suo agente, nei giorni scorsi lo ha chiamato per chiedergli una cosa ben precisa: "Ti diverti ancora in campo?". Risposta affermativa, dunque perché smettere? E qua torniamo al progetto, quello che il Milan affiderà a Ralf Rangnick: "Non lo conosco, con tutto il rispetto ma non lo conosco. Però lui lo sa chi sono io"...

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