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Juve, quanto ti serve un nove: la priorità è togliere lo smartphone e ridare il pallone a Higuain

Juve, quanto ti serve un nove: la priorità è togliere lo smartphone e ridare il pallone a HiguainTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 15 giugno 2020, 21:23Il corsivo
di Ivan Cardia

Uno spettro si aggira per Torino. È quello del numero nove della Juventus, inteso come ruolo, caratteristiche, necessità e urgenza in campo. Inteso come centravanti. Che ai bianconeri manca: è mancato contro il Milan, è mancato tante volte in stagione. Lo chiedono i terzini, che se crossassero non saprebbero comunque a chi spedire il pallone. Lo invocano i centrocampisti, che se si inserissero dovrebbero farlo nel spazi creati da qualcuno. Lo reclama Cristiano Ronaldo, che partendo dal centro non è Cristiano Ronaldo. E lo sollecita Paulo Dybala, che la prima punta può anche farla, ma il centravanti no, almeno non sempre. Non se deve farsi anche regista offensivo, ispiratore dell’altrui finalizzazione.

Il nove è Gonzalo Higuain. Che però della Juve non è il 9, banalmente perché porta un numero diverso. Sembrano giochi di parole, è l’immagine di una squadra che non ha, casacche alla mano, qualcuno che indossi quella del bomber principe. E ne ha però necessità: a Sarri serve qualcuno che segni, ma soprattutto che allunghi gli avversari, crei profondità, funga da punto di riferimento per il resto della truppa quando vuole salire. La Juve di oggi non è squadra che possa permettersi il centravanti come spazio. È stata per anni abituata ai centimetri di Mandzukic, così come Ronaldo era abituato al Real a quelli di Benzema. Senza, il rischio è quello di smarrirsi. Ed è vero che una semifinale di Coppa Italia, dopo mesi di stop, non dice molto sui progressi, sullo stato, sulla condizione di una squadra. Ma, se i dubbi di ieri sono ancora quelli di oggi, qualche motivo vi sarà.

Oggi c’è Higuain. Che scalpita, difficilmente sarà in campo in finale contro il Napoli ma ci proverà. Altrimenti tornerà in campionato. S’è tenuto stretta la maglia della Vecchia Signora, ma non ha rispettato le attese e oggi è destinato all’addio a fine stagione. Adesso c’è, però. E recuperarlo al meglio delle sue qualità rappresenta un imperativo categorico, per la Juve e per Sarri. Un’arma in più, e non solo. Poi ci sarà tempo per il mercato, e per tutto il resto. Ora c’è da togliergli di mano lo smartphone (eccessive le polemiche: era pur sempre in tribuna) e rimettergli tra i piedi il pallone. Nel tour de force che è appena iniziato, serviranno tutti gli effettivi. A maggior ragione il nove. Che, aspettando un 9, ha oggi le fattezze del Pipita. L’uomo dei 40 gol in 73 gare di campionato nei primi due anni a Torino: ecco l’Higuain che la Juve deve ritrovare.

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