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L'ingombrante Nations League e il rischio di non avere una regola prima che arrivi il problema

L'ingombrante Nations League e il rischio di non avere una regola prima che arrivi il problemaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 30 settembre 2020, 13:08Il corsivo
di Ivan Cardia

Il margine di manovra è ridotto. Minimo, per non dire inesistente. La Lega Serie A valuta oggi se rinviare o meno Genoa-Torino, ma la preoccupazione principale arriva da Juventus-Napoli. Perché entrambe sono impegnate nelle coppe europee e, se fosse necessario posticipare il big match, diventerebbe quasi impossibile trovare uno spazio in cui infilare il recupero tra bianconeri e azzurri.

La Nations League non aiuta. Eppure, lo spazio c'è. Lo occupano le nazionali: una sosta a metà ottobre, poi un'altra a metà novembre. Ancora: nel 2021, i club si fermeranno anche a fine marzo. Tutte date che sarebbero state utili per prendere fiato e recuperare slot vitali in un calendario già più che ingolfato dalla presenza degli Europei a fine stagione. E invece ci saranno le nazionali: appuntamenti che fanno arrabbiare i club anche sotto altri profili, tra i nuovi rischi di contagio e i vecchi problemi di infortunio. Intendiamoci: nessuno vuole sminuire il fascino dell'azzurro, o se per questo delle altre selezioni nazionali. In una stagione così particolare, però, si poteva probabilmente evitare un appuntamento che non ha appassionato più di tanto i tifosi e che crea un oggettivo ostacolo.

Serviva una regola generale. Il consiglio di Lega la metterà nero su bianco nel pomeriggio. Ma è abbastanza paradossale, con tanti e tali mesi di studio e confronto, che ci si arrivi solo dopo che si sono rotte le uova nel paniere. Magari con la pia illusione che non sarebbe successo. Le norme UEFA a cui si fa riferimento sono solo indicazioni, peraltro pensate per le nazionali e non per i club: fungeranno da linee guida e poco altro, servirà votare. A giochi già fatti. Da queste parti non vogliamo fare gli esterofili, ma gli altri quattro grandi campionati europei hanno già messo in chiaro da tempo cosa succede in casi del genere. La Serie A no, ed è comprensibile che farlo adesso sia più complicato. Perché a questo punto entrano in ballo gli interessi particolari: del Genoa che comprensibilmente non vuole giocare, di chi vedrebbe in un rinvio un precedente. Le regole si fanno prima, altrimenti ognuno tira l'acqua al proprio mulino. E lo fa legittimamente. Ma del resto, parliamo di un campionato che non ha mai dato la disponibilità a pensare un vero e proprio piano B, come potrebbero essere i playoff spalleggiati, a ragione, dalla FIGC. Come diceva un vecchio film inglese girato in Italia: non esistono regole, solo astuzie per sopravvivere.

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