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La positività del calciatore più importante e mediatico del mondo cambierà le idee di Fifa e Uefa?

La positività del calciatore più importante e mediatico del mondo cambierà le idee di Fifa e Uefa?TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 13 ottobre 2020, 18:11Il corsivo
di Simone Bernabei

Nei mesi scorsi, quando la pandemia da Coronavirus stava iniziando a diffondersi a macchia d'olio e i campionati erano stati in gran parte sospesi, la FIFA e conseguentemente la UEFA avevano dato indicazioni ben precise. Euro2020 rimandato di un anno, gare delle Nazionali annullate e priorità assoluta alle esigenze delle singole Federazioni. Con un obiettivo ben chiaro nelle idee dei vertici delle istituzioni calcistiche: portare a termine, nel rispetto dei protocolli e delle indicazioni sanitarie dei vari governi, i tornei nazionali. Una presa di posizione forte, netta, chiarissima. E giusta. Le Nazionali e i loro impegni sarebbero passati in assoluto secondo piano, visto che erano da stabilire vincitori dei campionati, piazzamenti europei e retrocessioni. Una scelta che a molti sembrò di buon senso, lì sul momento. Ma che purtroppo non ha avuto seguito in questo inizio di 2020/2021.

La sosta per le Nazionali era proprio necessaria? La risposta, per addetti ai lavori, società, calciatori e buona parte dei tifosi è scontata. Ed è no. In tanti sostengono che se ne potesse, che se ne dovesse, fare a meno. La seconda ondata del virus è oramai penetrata nel tessuto sociale e la diffusione sta crescendo a livelli esponenziali. Le società calcistiche, non solo quelle italiane, stanno facendo sacrifici e sostenendo costi importanti per monitorare, proteggere, controllare i propri giocatori. Con l'obiettivo, ancora una volta, di portare a termine i campionati e le coppe europee nell'anno in cui dovrebbe giocarsi l'Europeo. Oltre che di salvaguardare la salute dei propri tesserati, chiaramente. Il caso Genoa e tutti gli ultimi calciatori positivi raccontano delle difficoltà oggettive dei club nella gestione di questo particolare momento storico. A queste problematiche, oggi, dobbiamo però aggiungere anche le partite delle Nazionali. Viaggi in pullman, spostamenti internazionali con l'aereo, pernottamenti in hotel. Tutte cose che aumentano a dismisura il rischio di contagio. E allora, con la positività certificata di Cristiano Ronaldo, ovvero uno dei due calciatori più forti e mediatici della nostra epoca, il tema torna prepotentemente d'attualità. Le partite delle Nazionali, in questa situazione e in questo momento storico, sono davvero così necessarie?

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