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La sindrome di accerchiamento di Conte e dell'Inter: quale altra big non ha pressione?

La sindrome di accerchiamento di Conte e dell'Inter: quale altra big non ha pressione?TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 30 novembre 2020, 16:45Il corsivo
di Andrea Losapio

Impossibile leggere le parole di Andrea Ranocchia, oggi, e non paragonarle a quelle di qualche settimana fa di Antonio Conte. Il difensore dell'Inter ha parafrasato il rumore dei nemici, parlando della pressione mediatica che continua a battere sulla grancassa, amplificando le difficoltà di un gruppo che è arrivato secondo in campionato nella scorsa stagione, a un passo dalla conquista dall'Europa League, ma che in questa stagione non ha ancora trovato la quadratura per ogni partita. Bene la vittoria contro il Sassuolo per 3-0, ma la fragilità dimostrata nelle scorse partite non è ancora alle spalle, tutt'altro, considerando che siamo alla vigilia di una partita di Champions League.

L'Inter rischia di lasciare anzitempo la competizione, al contrario di Juventus, probabilmente Lazio, auspicabilmente Atalanta. Le vittorie non arrivano, il girone era tosto ma non impossibile e il Real Madrid non è più la corazzata di un tempo. Eppure i punti con i Galacticos sono stati zero, lo Shakhtar e il Moenchengladbach hanno fermato i nerazzurri, rischiando peraltro di batterli. Com'è possibile non criticare una squadra che ha speso più di 200 milioni negli acquisti, senza contare gli stipendi che sono al top, dietro solo a quelli della Juventus in Italia?

E poi, quali big non hanno pressione mediatica? Ammesso e non concesso che Pirlo sta avendo - anche troppe - scusanti, la Juventus è alle prese con il dualismo Dybala-Ronaldo. Per qualche anno il Milan è stato al centro delle critiche per i fallimenti, uno dietro l'altro, fino al lockdown e alla conferma di Pioli, probabilmente insperata nemmeno da lui. La Roma ha una piazza che ribolle a ogni sconfitta, il Napoli vorrebbe ma non riesce a fare quel salto di qualità che l'Inter comunque avrebbe già. Sono le big del nostro campionato: da grandi poteri derivano grandi responsabilità, soprattutto se l'ingaggio è più del doppio dei tuoi colleghi, spendendo parecchi milioni per il calciomercato.

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