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Meglio l'uovo oggi della gallina domani. L'Inter toglie la maschera e fa all-in sul presente

Meglio l'uovo oggi della gallina domani. L'Inter toglie la maschera e fa all-in sul presenteTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 6 ottobre 2020, 17:15Il corsivo
di Simone Bernabei

Ha avuto ragione lui. Antonio Conte ha sbottato e si è messo in discussione. Ha tirato in ballo la cacca presa in faccia dalla squadra e paventato l'addio. Poi si è incontrato e chiarito, con Steven Zhang prima ancora che con i dirigenti. E alla fine come detto ha avuto ragione lui, venendo ascoltato e assecondato dagli uomini mercato dell'Inter in sede di trattative. Prova ne sia la rosa che oggi l'ex ct ha a disposizione. Un gruppo squadra ben più completo rispetto al passato, con qualità diffusa in tutti i reparti e alternative multiple qua e là. Questa, insomma, è un'Inter di timbro contiano molto più di quanto non lo fosse quella del primo (comunque positivo) anno. E gran parte del merito arriva proprio dalla gestione di questo mese di trattative.

L'Inter è credibile. Ora serve vincere subito - Voglio che l'Inter diventi credibile. E' stato il discorso fondante di tutte le conferenze stampa di inizio stagione di Antonio Conte, lo scorso anno. Un concetto ribadito anche in apertura di questo campionato, nella conferenza congiunta con l'ad sport Beppe Marotta. Credibile agli occhi della critica. Credibile, soprattutto, a quelli degli avversari. E senza paura di essere smentiti, possiamo dire che l'Inter credibile oggi lo è eccome. Anche grazie alle pretese del tecnico. D'accordo Hakimi, ci mancherebbe. Per il resto Conte ha chiesto e ottenuto esperienza abbinata alla qualità. E ovviamente abitudine al successo. Gli arrivi di Kolarov, di Arturo Vidal, ma pure la conferma di Alexis Sanchez, vanno tutti in questa direzione. Gente pronta, scafata, vincente. Gente che può far fare l'ultimo salto, forse quello definitivo, verso il ritorno al successo. E pazienza se gli investimenti di oggi non avranno rendimento (economico) domani. Quel che conta è competere ora e subito con la Juventus e con le big d'Europa. Una scelta precisa assecondata dal mercato, che proprio per questi presupposti è giudicato più che positivamente.

L'incognita Eriksen - Se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, questo riguarda le cessioni. Nainggolan alla fine non è andato al Cagliari e sembra un giocatore in più nella rosa. Non uno di troppo, la sua qualità e la sua forza torneranno certamente utili. Ma uno in più sì. Ranocchia doveva partire ma è stato stoppato dallo stesso Conte. Bastoni non è pronto per fare il centrale dei tre, quindi sarà lui il vice De Vrij. Vecino era in uscita ma alla fine è rimasto, rendendo fin troppo abbondante la batteria di mediani. Quindi Christian Eriksen: da grande colpo di gennaio a esubero di lusso è un attimo. Il danese lo scorso anno ha faticato non poco a trovare la sua posizione nella galassia nerazzurra ed il rischio che quest'anno la storia si ripeta è concreto. L'Inter giustamente non ha voluto svendere un proprio importante asset, ma la sensazione che una soluzione diversa potesse essere trovata è forte e tangibile. Ovviamente, in attesa di essere smentiti dal campo.

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