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Sono finiti gli alibi per la Juventus dell'apprendista Andrea Pirlo

Sono finiti gli alibi per la Juventus dell'apprendista Andrea PirloTUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
sabato 21 novembre 2020, 08:00Il corsivo
di Marco Conterio

Il periodo d'adattamento è finito. Sicché Andrea Pirlo ieri, alla tv tematica della Juventus, ha deciso di aprire il sipario. Di dichiarare finito l'apprendistato. Si parte, e dove questo viaggio porterà l'imberbe ma barbuto allenatore bianconero è un mistero avvolto da fascino e capelli al vento. Andrea Pirlo ha idee, carta canta, il piatto piange ma c'è strada e percorso davanti. Però basta con le scuse, perché i vecchi adagi juventini risuonano per tutti, Maestri, mestieranti e novellini compresi. Vincere, è quel che conta. Certo, il bel gioco aiuta a farlo e a creare pure un'identità, un marchio di fabbrica. Il fascino di Pep Guardiola non è solo nella bacheca ma nello charme che ogni tocco di ogni suo calciatore emana. Pirlo vuol essere riconoscibile da allenatore, scrutato e distinto anche da orizzonti lontani. Che poi sono i nuovi mercati, e quelli che contano. La Juventus vuol diventare un brand e un marchio anche per il suo gioco, non solo per stelle e zebra, ma per le idee del suo allenatore.

A tutti i costi Che poi Andrea Pirlo sia stato scelto un po' per una visione e un po' per la spending review nell'anno della grande paura, è un altro tema oramai superato. Il dado è tratto e il Rubicone dell'adattamento già superato. Il guado è stato difficoltoso, un po' per gli infortuni, un po' per le assenze pesanti. Matthijs de Ligt, che doveva essere e sarà colonna della Juventus del futuro, oggi troverà i primi minuti bianconeri. Paulo Dybala è stato a mezzo servizio, Cristiano Ronaldo scalpitante ma col Covid. Giorgio Chiellini tra campo e box, adesso pure Leonardo Bonucci. Un'infermeria che s'è riempita come e più delle altre grandi ma, va riconosciuto a Pirlo, mai s'è scomposto o ne ha fatto un alibi. Anzi. Nella vituperata sosta per le Nazionali ha trovato dei diamanti, considerandola uno step necessario da capire, sfruttare e far poi fruttare. Anche perché da qui a Natale ha dieci partite davanti. Dentro o fuori, con la Champions che sembra solo questione di matematica ma uno Scudetto più difficile che mai da raggiungere. Sicché da oggi, 21 novembre, è finito il riscaldamento. Pirlo apre il sipario e fa bene a farlo senza timori e con personalità. Anche se del doman non v'è certezza, in questa stagione più che mai.

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