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Erwin Hoffer, l'amuleto austriaco

Erwin Hoffer, l'amuleto austriaco
martedì 24 luglio 2007, 14:042007
di Alessio Calfapietra

I Mondiali under 20 appena conclusi in Canada hanno consegnato al pubblico internazionale l'incredibile talento di Sergio Aguero, campione del mondo con l'Argentina e capocannoniere della competizione. Se non fosse che da quelle parti sgomita un certo Messi, di un solo anno più grande, il nuovo che avanza si identificherebbe completamente in lui. Ma in una terra ormai estranea al talento sin dai tempi dell'incredibile scuola danubiana, in una nazione che attende di qualificarsi ai mondiali da 10 anni e non ha mai partecipato ad un europeo, si è messo in luce un attaccante che non pochi osservatori locali hanno definito come il migliore talento dell'ultimo periodo. L'austriaco Erwin Hoffer, centravanti normolineo dal passo rapidissimo, ha sovvertito i pronostici che davano la rappresentativa austriaca incapace di dare fastidio a rivali più agguerrite ed esperte, nonostante la presenza del regista Veli Kavlak, del centrale e capitano Sebastian Proedl e del colored Rubin Okotie che qualcuno vorrebbe già in Italia. Con due reti segnate nei minuti finali se non addirittura nell'extra time o nei tempi supplementari, l'ottimo Erwin (già protagonista agli scorsi europei under 19) ha consentito alla sua nazionale di raggiungere le semifinali ed uscire solo davanti alla Repubblica Ceca. Hoffer viene affettuosamente soprannominato "Jimmy", per riecheggiare il famigerato sindacalista mafioso dell'America degli anni cinquanta Jimmy Hoffa, come anche "Il Talismano". Infatti quando il tecnico Gludovatz lo ha fatto entrare a match iniziato contro Gambia e Usa, Erwin ha regalato goal e qualificazione. Un portafortuna, insomma. Da quel che sappiamo, Erwin gradisce il nomignolo, ma non è assolutamente a conoscenza della storia del personaggio cui si riferisce.

Potere di un nome dal suono stimolante...
Il suo fiuto sotto porta fa ricordare Toni Poster che, è bene ricordarlo, se nel Torino non è riuscito ad imporsi, in patria come in Spagna ed in Germania si è sempre caratterizzato per la valanga di reti, ben oltre trecento.
Erwin nasce a Baden bei Wien, deliziosa meta turistica, il 14 aprile del 1987 ed inizia a giocare a calcio nell'SC Haidhof e nel Tribuswinkel, fino a quando le giovanili del Badener gli consentono il passaggio all'Admira Wacker, dove resta due anni, scatenando l'interesse del Rapid Vienna che approfitta della leggerezza del club e se ne aggiudica le prestazioni nel 2006. L'Admira forse non ha creduto troppo nelle qualità del ragazzo, anche se poi gli spazi concessi dalla sua nuova squadra sono risultati sulla falsariga di quelli in nazionale: pochi minuti, conditi spesso dalla firma personale di Erwin che cambia l'esito di una gara. La sua numerosa famiglia (cinque sorelle e tre fratelli) è solita riunirsi nel ristorante della fidanzata Jasmin a seguire le partite, un rituale dagli effetti benefici, visto che una volta modificato (nelle semifinali appuntamento per tutti alla casa dei genitori di Erwin), l'Austria ha inesorabilmente perso! Chissà che l'infausto cerimoniale non sia stato ripetuto anche nella finalina per il terzo posto, quando Hoffer e compagni hanno dovuto cedere di fronte al Cile.
La domanda è lecita: quanto ancora un torneo dalla risonanza limitata come la Bundesliga potrà contenere la bravura di Erwin? Ancora per poco. E se l'ultimo talentino Roman Wallner non ha mantenuto i propositi di riscatto di un calcio ormai infiacchito, le quote di questo numero nove possono calibrarsi su livelli piuttosto bassi. Anzi le possibilità che il Talismano divenga un baule ricolmo d'oro sono talmente elevate che qualcuno potrebbe direttamente bloccare le puntate...