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Traoré, rossonero low cost

Traoré, rossonero low costTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 6 agosto 2012, 07:302012
di Gaetano Mocciaro

È sbarcato in Italia nel pieno della maturità, a 27 anni, dopo tanta gavetta e senza essere mai riuscito ad arrivare in una grande squadra. Questo è Bakaye Traoré, uno dei tanti nuovi mattoncini che stanno ricostruendo il Milan. In molto hanno storto il naso proprio per il curriculum non di primissimo livello e perché arrivato a parametro zero, come se fosse quest'ultimo dettaglio quasi una colpa. Arriva in sordina e forse per questo potrebbe essere la rivelazione della stagione. Ma chi è esattamente Bakaye Traoré?

Nasce nel 1985 in Francia, a Bondy, ma le origini maliane gli suggeriscono si seguire la strada di molti giocatori nella sua posizione e consapevole della differenza di prospettive ha deciso di difendere i colori della nazionale africana dal 2009. A livello di club due sole le squadre nelle quali ha militato: l'Amiens per 5 anni, poi il salto in Ligue 1 al Nancy. Notevole soprattutto la sua ultima stagione, dove nonostante il ruolo di centrocampista con le sue 5 reti è stato il secondo miglior realizzatore della squadra, contribuendo in maniera decisa alla salvezza. Ma già nel corso degli anni Traoré aveva mostrato grande confidenza col gol, esaltando la sua abilità negli inserimenti e la sua fisicità grazie al metro e 86 di altezza. Prestazioni che l'hanno posto all'attenzione dei grandi club, anzitutto quelli transalpini con Lille, Marsiglia e Bordeaux, ma alla fine il fascino italiano l'ha spuntata e Massimiliano Allegri si può ritrovare tra le mani un mediano che sa fare le due fasi, con maggior attitudine a giocare da mezz'ala e non come playmaker. Se quindi vedeva in lui il nuovo van Bommel rimarrà deluso, più probabile rivedere un Nocerino-bis. E se così fosse ci sarebbe da leccarsi i baffi. Difetti? Il giocatore sembra lento e ancora impacciato nei nuovi meccanismi del calcio italiano. L'essere arrivato relativamente tardi nel grande calcio, per giunta in un nuovo Paese, può risultare indigesto.