Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / In Primo Piano
Ranocchia: "Tornato rigenerato dalla Premier. Che partita col Bayern"
mercoledì 19 settembre 2018, 21:26In Primo Piano
di Andrea Pontone
per Fcinternews.it

Ranocchia: "Tornato rigenerato dalla Premier. Che partita col Bayern"

Intervistato da InterTV, il difensore nerazzurro Andrea Ranocchia si è concesso in una lunga intervista, tra aneddoti e curiosità legati alla sua carriera.

Cos'è per te l'Inter?
"Con la maglia nerazzurra addosso devi dare tutto. Sia dentro che fuori dal campo: forse è questa la differenza tra l'Inter e le altre squadre. Se dai tutto, poi ricevi il calore dei tifosi".

I 5 giocatori con cui hai giocato all'Inter con cui hai un rapporto speciale?
"Il primo, Zanetti. Era indistruttibile, non sentiva la fatica e non subiva emozioni. Poi erano sensazionali Stankovic, Eto'o, il muro Samuel e Julio Cesar".

Cos'è Handanovic per voi dello spogliatoio?
"Un grande ballerino (ride, ndr)".

Fondate le voci sulla simpatia di Berni?
"Sì, è un grande giocoliere: fa sempre il gioco delle tre carte (ride, ndr)".

Quanto dà Borja Valero alla squadra?
"E' un professore: dispensa qualità a destra e manca".

Il difensore si cimenta poi nei panni di telecronista. Commentando la vittoria per 3-2 in trasferta col Bayern nel 2011: "Splendido il gol di Eto'o (quello dell'1-0, ndr). Un sinistro perfetto, quel gol fuori casa valse tanto. Sullo svantaggio avevamo tanto da dare. Grande salvataggio il mio sulla linea di porta contro Muller: se la palla fosse entrata il discorso qualificazione sarebbe stato chiuso. E invece l'abbiamo tenuta in piedi sino all'ultimo: che partita...".

L'intervista prosegue.

Poi con lo Schalke 04 andò male.
"Lì è andata male, però quest'anno per fortuna torniamo a giocare quella competizione".

Qualcosa che i tifosi non sanno di te?
"Magari in tanti pensano che sono molto introverso, invece più o meno è l'opposto. Anche se quando mi faccio vedere in giro non lo faccio notare, diciamo che sono bravo a nasconderlo".

La svolta della tua vita?
"Quando sono tornato dall'Inghilterra: quei 4 mesi lontano da tutto mi sono serviti, per è stato come rigenerarmi. Sono tornato meglio di prima".

La prima cosa a cui hai pensato quando è nato tuo figlio Lorenzo?
"Era un'emozione difficile da spiegare: ti cambia tutto".

La tua formazione?
"Sono cresciuto molto alla svelta, andando via di casa a 16 anni. Mi sento molto maturo, quando inizi a dover pulire casa e fare il bucato ti senti responsabile".

Qual è l'oggetto più inutile che hai comprato?
"La chitarra. Non la suono mai, la tengo come soprammobile".

Il più utile?
"Da piccolo, il primo pallone. Giocavo con una piccola porticina che mi regalarono".

Cos'è per te Genova?
"La prima città in cui ho vissuto da fidanzato".

E Milano?
"La città della vita".

Se stai giocando la partita più importante della tua vita, a cosa pensi?
"A dare il massimo. Come sempre".