Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / News
Sconcerti e il flop europeo: "Esaurite le scuole. Ed è cambiata la mente dei giocatori"
sabato 15 dicembre 2018, 08:00News
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Sconcerti e il flop europeo: "Esaurite le scuole. Ed è cambiata la mente dei giocatori"

Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti prova a dare una chiave di lettura al flop collettivo delle squadre italiane nella due giorni europea: "In Europa si corre e si colpisce di più. Questo porta continuamente più giocatori in area, favorisce gli anticipi. Il Napoli è stata la squadra migliore di questo turno, ha un suo livello europeo certo, ma è stata schiacciata dagli inglesi nel recupero del pallone. Non passavano mai più di due metri tra la palla persa e il suo ritorno. Mancano soprattutto agli italiani forti riferimenti tattici. Si sono esaurite tutte le scuole, da quella difensiva al tiki taka; quella olandese è in difficoltà perché ormai si corre molto di più, difficile reggere. E mancano i giocatori che sappiano risolvere da soli. Siamo tornati a un gioco proposto più che attuato, una specie di confusione isolata in cui si vive di sorprese.

Io credo sia cambiata anche la mente dei giocatori, ma qui si va nel fine. Questa generazione pensa e vive, anche il calcio, per la prima volta in modo molto diverso da chi l’allena. È la prima generazione degli smartphone. Quando il web tolse confini e regalò tutto, comprese idee diverse, Luciano Spalletti e Carlo Ancelotti avevano già 40 anni. I loro ragazzi 10. La differenza oggi si vede dovunque. Forse è l’ora di guardarla anche nel calcio".