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tmw / inter / Editoriale
Col Sassuolo la solita brutta Inter
domenica 20 gennaio 2019, 00:00Editoriale
di Lapo De Carlo
per Fcinternews.it

Col Sassuolo la solita brutta Inter

Inter-Sassuolo è stata una partita surreale, nobilitata dalla presenza di tanti bambini, talvolta asincrono col clima del match che vivevano giustamente con l’entusiasmo di chi pensava solo a divertirsi.
Primo anello riservato a loro e alla coreografia dedicate all’ottima iniziativa della società: BUU, Brother Universally United che è riuscita nell’intento di ridicolizzare i cattivisti da stadio, indifferenti a queste iniziative e sprezzanti verso ogni genere di cultura del rispetto.
Era però giusto attendersi una mossa che comunicasse quanta distanza ci fosse tra un club e la netta maggioranza dei tifosi da quelli che esaltano la propria ignoranza allo stadio. 
La squadra ha invece perso l’occasione di lasciare un buon ricordo ai giovani presenti e ha infilato l’ennesima prestazione demoralizzante contro il Sassuolo, rispettando la tradizione.
Per motivazioni arcane e imperscrutabili l’Inter coi neroverdi gioca sempre male, senza idee e mordente e al contrario questo avversario trova regolarmente partite ispirate, cattive che nel resto della stagione trova raramente. 
Diversamente il Sassuolo lotterebbe per andare in Champions e invece è nella parte destra della classifica, grazie anche ai gentili omaggi che le vengono offerti dall’Inter ogni anno, al punto dall’essere la squadra con cui gli emiliani hanno fatto più punti da quando sono in serie A. 
Con questa premessa, unita al ritorno del campionato e l’insolita cornice di pubblico, era lecito attendersi un'Inter cattiva e desiderosa di vincere. Al contrario la squadra è parsa eternamente sorpresa nel trovare avversari che andavano in pressing su ogni pallone, raddoppiavano le marcature, andavano in ripartenza approfittando delle praterie lasciate dal centrocampo nerazzurro e andavano vicino al gol in più di un’occasione. 
Anche l’Inter ha avuto le sue occasioni ma nel complesso meno clamorose, a volte persino casuali e comunque troppo elaborate per poter dare la sensazione di essere la squadra più forte. 
Male Icardi che ha corso poco, è tornato a essere pigro, girando nella stessa zona del campo tutto il match, mediocre Vecino nel palleggio, meglio negli inserimenti, lento Brozovic, compassato, quasi distaccato Joao Mario, incapace di creare qualcosa di istintivo e ancora peggio Nainggolan che proprio non sembra avere più voglia in assoluto. È entrato e ha dato un contributo pressoché nullo, a differenza di Lautaro Martinez che si è sbattuto e ha creato un pericolo negli ultimi dieci minuti. 
Se lui e Icardi possono coesistere è il tormentone dell’anno, considerando che Spalletti è tetragono ad una soluzione diversa dal modulo che utilizza perpetuamente. 
Può darsi che Perisic gli garantisca la copertura e Politano sia giustamente intoccabile ma se Nainggolan è ormai questo è necessario che il tecnico provi una soluzione alternativa dal primo minuto.
Colpisce che l’Inter non pensi di fare niente in entrata nel mercato di gennaio e abbia concentrato tutte le sue risorse su quello di giugno. Da una parte è la legittimazione di una campagna acquisti intelligente fatta la scorsa estate, acquistando tanto in pieno regime di fair play, dall’altra c’è la convinzione esagerata di essere al completo. 
È senz’altro vero che a gennaio non ci sono grandi giocatori in giro ma a centrocampo un innesto giovane, di prospettiva è davvero introvabile per un club come l’Inter?
Sembra che si stia sopravvalutando la posizione in classifica, anche grazie al distacco importante maturato nel girone d’andata dalla quarta. Eppure il recente passato avrebbe dovuto insegnare che le cose cambiano in fretta, specie se hai ancora da giocare un’Europa League il giovedì e la Coppa Italia, oltre a rivali come la Roma che si stanno riprendendo.
È sufficiente analizzare tutto il campionato per rendersi conto che l’Inter ha spesso vinto di misura e battuto con un punteggio largo solo Lazio, Genoa e Frosinone. 
Manca freschezza da tanto tempo, difficile veder giocare entrambi i tempi ad alto livello, non fa eccezione la partita col Sassuolo e i 3 punti spesso vengono trovati dopo aver rischiato persino di perdere, come col Napoli ma anche l’Udinese.
Serve il coraggio di tentare qualcosa di nuovo perché la prossima settimana c’è il Torino di Mazzarri, poi il Parma e sono avversari non molto diversi dal Sassuolo, forse anche più forti.

Amala.