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Derby, le chiavi tattiche: dagli esterni offensivi alle mediane differenti
venerdì 19 ottobre 2018, 15:35In Primo Piano
di Mattia Todisco
per Fcinternews.it

Derby, le chiavi tattiche: dagli esterni offensivi alle mediane differenti

Sarà un derby difficile, solo per il fatto di essere un derby. Una partita contro un avversario che ha armi per far male, sebbene in questo avvio di stagione abbia evidenziato anche delle lacune sulle quali l'Inter dovrà lavorare.

Partiamo dai punti forti: l'attacco. Il Milan ha tecnica, in tutti e tre i titolari. Da Calhanoglu e Suso sugli esterni fino a Gonzalo Higuain. Ha un'arma dalla panchina come Cutrone che ha già fatto male ai nerazzurri nell'ultima stracittadina di Coppa Italia a dicembre. Servirà massima attenzione, sia al centro da parte della coppia Skriniar-De Vrij, che sui lati, dove Asamoah ha dimostrato a Ferrara di soffrire i cambi di ritmo e direzione se puntato senza il necessario aiuto da parte della squadra. Sia Suso che Calhanoglu sono infatti capaci di giocare sia sul destro che sul mancino, cercando il fondo o accentrandosi, anche se lo spagnolo predilige cercare la porzione centrale del campo. Qui serviranno i raddoppi, le chiusure di Gagliardini e Brozovic e il supporto degli esterni alti.

Diverse le caratteristiche dei centrocampisti centrali. Kessie ha capacità di sfondamento e si inserisce spesso, Bonaventura può essere utile al tiro, nell'ultimo passaggio e con tante altre giocate che ha nel bagaglio. Difficilmente si vedrà in area Biglia, che farà da regista e andrà attaccato soprattutto nelle sue difficoltà a livello dinamico. Fondamentale sarà il ruolo di Nainggolan, che sulla corsa e fisicamente ha qualcosa in più dell'argentino.

La difesa è probabilmente il reparto in cui, sulla carta, il Milan ha qualcosa in meno. Romagnoli-Musacchio potrebbero soffrire Icardi, il suo non farsi prendere in area, così come Abate (o Calabria) e Rodriguez dovranno dimostrare di valere il palcoscenico una volta puntati da Politano e Perisic. Fattore in più: Lautaro Martinez. In generale, le armi offensive dalla panchina. Lo scorso anno erano quasi assenti, adesso avremo anche Keita (se saprà uscire dal recente torpore) e a centrocampo Borja Valero che ha già dimostrato di poter essere fondamentale nel gestire i finali di gara. 

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