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Una città, una partita, due squadre, la storia: this is derby. Mettetevi comodi
domenica 21 ottobre 2018, 00:00Editoriale
di Giulia Bassi
per Fcinternews.it

Una città, una partita, due squadre, la storia: this is derby. Mettetevi comodi

Fare l'ultimo gradino, l'ultimo passo, sotto sera alla fine di una giornata lunga che scorre stancamente ma non troppo alla sua conclusione, prima di arrivare in cima, alla fine della scalinata della metropolitana e ritrovarsi spalancata in faccia piazza Duomo: respiri Milano, te la senti scaraventata addosso. Con le luci che iniziano ad accendersi e a illuminare il marmo di un colore tutto suo che ha sfumature di rosa o comunque di bellezza. Le sciarpe, le magliette nerazzurre e rossonere sono sempre in bella vista nei chioschetti di souvenir che richiamano i turisti, ma mai quanto un Crodino o un Campari possa richiamare chiunque stia terminando la giornata o iniziando una serata.

Senza che, per altro, serva essere in centro: basta anzi un qualunque bar coi tavolini in plastica che hanno stampata sopra la scritta di una nota marca di gelati ma che soprattutto fanno da leggìo a un noto quotidiano sportivo che rappresenta un'irrinunciabile chiazza rosa di fianco a una birra e alle noccioline. Sfogliato dalle mani stanche e sporche dell'operaio o sfiorato dall'elegante camicia di qualche manager, il "vangelo" sportivo per eccellenza, stampato fresco fresco pochi chilometri più in là, offre il via a veri trattati di filosofia calcistica o a considerazioni banali a cui nessuno si può sottrarre: "eh ma quel Candreva lì, eh ma quel Donnarumma là; e il Lautaro non gioca? Ma basta con quel Montolivo su; vinciamo noi tè, va che favoriti siete voi nè. Ma tanto a noi non cambia niente, lunedì mattina siam sempre qui". Anzi: semm semper chi.

Forse poche cose sono più milanesi di un derby. Anche ora che si gioca il primo derby che è una sorta di sfida tra potenze mondiali e globali: i cinesi di Suning contro gli americani di Elliot per una contrapposizione da guerra fredda calcistica del terzo millennio. Ma d'altronde Milano è così: più abbraccia il mondo e più resta se stessa, più cambia più trova la sua identità. Questione di carattere, stile e storia. Quella del derby è fatta di tutto e del contrario di tutto: di semifinali di Champions e di sfide da metà classifica o poco più, dei gol di Ibrahimovic, Ronaldo, Mazzola, Rivera ma anche Schelotto e Zapata. Segno dei tempi.

Ma il derby la sua gloria ce l'ha sempre anche quando il periodo storico non è dei più favorevoli: il suo fascino non cambia, la voglia quasi epica di vincerlo nemmeno. La sua fama lo ha reso protagonista sul grande e piccolo schermo: nel 1982 Teocoli, Abatantuono e Boldi abbassarono la serranda del bar appendendo il cartello "chiuso per derby". E via a San Siro: scena "eccezzziunale veramente".

E poi sì, ora si potrebbe stare qui a scrivere cose molto giornalistiche tipo il 4-2-3-1 di Spalletti opposto al 4-3-3 di Gattuso; le sei vittorie di file dell'Inter contro le tre del Milan; Icardi che sfida Higuain; Asamoah che dovrà limitare Suso e Nainggolan fare la guardia su Biglia; si può dire che in partite così non c'è mai un vero favorito e anzi spesso succede che il derby lo vince chi sta peggio; che però, tecnicamente, sulla carta, guardando i duelli individuali e la qualità dei singoli giocatori l'Inter è un filo davanti.

Ma poi succede che quando fai l'ultimo gradino, l'ultimo passo, in piena sera alla fine di una giornata lunga che scorre stancamente ma non troppo alla sua conclusione, prima di arrivare in cima, alla fine di una scalinata buia e anche un po' stretta dello stadio che ti spalanca in faccia San Siro in tutta la sua magnificenza, non importa quante decine o centinaia di volte tu lo abbia fatto, quel gradino: succede che respiri Milano, il derby, il calcio e le sue emozioni. E non importano gli schemi, i moduli, gli interpreti: sono 90 minuti senza fiato. Mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo: tanto lunedì saremo sempre, comunque, e di nuovo qui. 

VIDEO - COSA RAPPRESENTA PER VOI IL DERBY? PER NOI INTER-MILAN E'...