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tmw / inter / Ex nerazzurri
Il figlio di Herrera: "Inter sempre con noi. Mio padre cambiò molte cose, era in sintonia con Facchetti"
mercoledì 24 ottobre 2018, 00:30Ex nerazzurri
di Stefano Bertocchi
per Fcinternews.it

Il figlio di Herrera: "Inter sempre con noi. Mio padre cambiò molte cose, era in sintonia con Facchetti"

"L’Inter era sempre nella nostra atmosfera. Anche perché papà rimase consigliere della società per parecchio, mi ricordo le telefonate che gli facevano di continuo per avere il suo parere su questo o quell’altro giocatore. Per anni a Natale ci è arrivata una cassa di champagne dai Moratti, con loro c’era un grandissimo rapporto". Inizia così il racconto che Helios Herrera, figlio del Mago Helenio, affida ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. "Ogni volta che la squadra andava bene, subito i tifosi e la stampa scattavano: -Ah! Sarà mica il ritorno della Grande Inter?- E via, intervista a Herrera. Se mi raccontava dei successi alla guida dei nerazzurri? Mi ricordo di più quello che ho vissuto in prima persona: quando avevo 9 anni mio padre fu chiamato dal Barcellona".

Tra i giocatori della "Grande Inter", era speciale feeling con Giacinto Facchetti. "'-No no, è un brocco. Herrera, cosa prendi questo spilungone?- Mio padre lo ricordava volentieri: -Certo che lo prendo, vedrai che andrà anche in Nazionale-. Nessun altro lo voleva, è stato lui a scoprirlo e a motivarlo. E dal canto suo Giacinto era un vero gentleman: splendida persona e grande campione. Quando l’anno scorso c’è stato il ventesimo anniversario della morte di mio padre e gli intitolarono una piazzetta dietro San Siro, il figlio di Facchetti, Gianfelice, c’era e venne a salutarmi. Non è un caso se mio padre era in sintonia con Facchetti mentre si scontrava spesso con le primedonne dello spogliatoio. Ve lo ricordate Angelillo? Erano altri tempi: i giocatori fumavano, bevevano, sregolati e dissoluti. Herrera all’Inter cambiò tutto questo. Regolava la vita dei suoi ragazzi e la stessa cosa la fece poi con me. Diceva -A letto alle 10!- e controllava che tutti fossero andati a dormire presto. La squadra andava a cena? Non si mangia questo, non si beve quell’altro, c’è il ritiro. Una volta stava valutando se far comprare Boniek alla società. Lo vide fumarsi una sigaretta e cambiò idea.

Su Barcellona-Inter: "Mixed feelings. Certamente ho una grande simpatia per l’Inter. Ma anche per il Barcellona: quello del Camp Nou con papà è un ricordo a cui sono affezionato. Quindi che vinca il migliore!".