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Corsera - Stadio, da Inter e Milan un progetto rivoluzionario. Ma che magone vedere le ruspe a San Siro
martedì 26 marzo 2019, 23:25In Primo Piano
di Christian Liotta
per Fcinternews.it

Corsera - Stadio, da Inter e Milan un progetto rivoluzionario. Ma che magone vedere le ruspe a San Siro

Il Corriere della Sera dedica ampio spazio alla questione stadio, dopo le notizie delle ultime ore che vogliono Inter e Milan pronte a costruire un nuovo impianto accanto a San Siro, il cui destino sembra quello di essere demolito. Definendo questa scelta "qualcosa di rivoluzionario. Destinato a cambiare le sorti delle due società, e in piccola parte anche quelle della città di Milano. Intanto, la scelta di stare assieme, in un impianto nuovo e condiviso, è un unicum in Europa: non esistono precedenti: tutte le grandi società europee hanno optato per costruirsi la propria casa, anche in modo da personalizzarla al meglio". 

La novità nasce dal Milan di Elliott dopo la missione congiunta dei dirigenti rossonerazzurri per studiare modelli di ispirazione negli Stati Uniti. "Il perché di un impianto condiviso, che fa storcere la bocca a una parte dei tifosi, è presto detto: consente di dimezzare i costi (e/o l’indebitamento), stimati in almeno 500 milioni, portandoli quindi a 250 milioni per club. Un risparmio particolarmente interessante per Elliott che ha l’intenzione di valorizzare al massimo il club per poi rivenderlo a medio termine. E che in ogni caso compensa ampiamente la perdita di ricavi che si avrebbe passando da uno stadio nuovo «in solitaria» (circa 80-90 all’anno) a quelli di un impianto nuovo condiviso (circa 70-75): naturalmente se si gioca in due nello stesso stadio gli incassi delle partite non cambiano, si dimezzano quelli derivanti dallo sfruttamento dell’impianto negli altri 250 giorni dell’anno". Sono passati tanti anni da quando una simulazione su quattro alternative tra convivenza e separazione dava come soluzione ideale "la ristrutturazione di San Siro, che poteva essere conclusa brillantemente per una spesa di 150 milioni".

Rimane però la questione, per così dire, sentimentale: "San Siro è un’icona per i milanesi e non solo. Un impianto che tre anni fa ospitava la finale di Champions League. Naturalmente ristrutturarlo comportava degli svantaggi (tempi più lunghi, la necessità di giocare con un impianto a mezzo servizio o addirittura di traslocare), ma l’idea di abbatterlo per costruirne uno nuovo più piccolo a fianco appare quasi un sacrilegio (anche sulla capienza, se fosse confermata di 60 mila spettatori, ci sarebbe qualcosa da dire (...)). Ma comunque la si veda, le ruspe a San Siro fanno venire il magone: un piccolo pezzo della vita di centinaia di migliaia di persone è passata di lì. E i tifosi non avranno neanche la consolazione di potersi mettere comodi in una casa solo loro. Una scelta che andrà ponderata per bene: perché le proprietà (prima o poi) passano, mentre lo stadio se non è per sempre, poco ci manca". 

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