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Finalmente Perisic, Ranocchia custode delle piccole cose. E adesso comincia la Royal Rumble
venerdì 22 febbraio 2019, 08:15In Primo Piano
di Marco Lo Prato
per Fcinternews.it

Finalmente Perisic, Ranocchia custode delle piccole cose. E adesso comincia la Royal Rumble

Per una volta, tutto facile. L’Inter passeggia nella sgambata contro il Rapid Vienna, perché è brava a instradare subito la partita nei binari giusti. Ha fatto sfogare gli avversari con un pressing alto e li ha colpiti cinicamente. Poi un lungo allenamento, culminato nei due gol (più tiro al volo di Nainggolan) che hanno suggellato il risultato su un rotondo 4-0. Solo sorrisi per Spalletti, un po’ meno per Icardi che nonostante tutto si è presentato in tribuna anche oggi per assistere alla partita dei compagni. Un gruppo rinato nelle difficoltà, in uno spogliatoio raddrizzato dalla sapiente mano di Spalletti che nella tempesta delle ultime settimane è arrivato alla quarta vittoria consecutiva in quattordici giorni. Tutte gare giocate con cattiveria e grinta per raddrizzare una stagione che verteva inevitabilmente a sud.

IL RITORNO - Con qualche mese di ritardo, Ivan Perisic si affaccia alla stagione 18/19 con la giusta garra. Il croato, dopo una prima parte di stagione letargica, a mercato chiuso si è scoperto bestiale. Il modo con cui è cresciuta la sua fiducia nel puntare l’uomo, nel riuscire a rimanere all’interno della partita facendo piccole cose è encomiabile. Fa un po’ rabbia, vederlo scorrazzare con la grinta di un esordiente a tutto campo. Cosa sarebbe successo con un Perisic al 100% nella gara contro il PSV? Non lo sapremo mai, ma quel che conta è che adesso Ivan sta tornando terribile. Il tocco sotto con cui ha beffato la difesa del Rapid, in una bellissima azione in ripartenza dell’Inter, è il suggello della sua rinascita. In assenza di Icardi, Handanovic ha suonato la carica: “Non c’è bisogno di un capitano, ma di cinque o sei giocatori che trascinano il gruppo”. Perisic ha risposto presente.



SUL PETTO - L’esultanza rabbiosa di Ranocchia, a battersi il pugno sullo stemma dell’Inter è emblematica della stagione del centrale nerazzurro. Pochi spazi, ma un ruolo totemico cucitogli addosso da Spalletti, in cerca di leader nello spogliatoio. Ranocchia, spesso bistrattato e criticato, si è riscoperto centravanti: dopo l’eurogol sfiorato contro il Bologna, replica la girata al volo con un coefficiente di difficoltà minore, ma efficace. Il gol con cui di fatto chiude la partita raccoglie l’abbraccio di tutto il gruppo, che ancora una volta si racchiude attorno a un singolo che ha vissuto un momento di difficoltà. Segnali, certo, sempre in cerca di ulteriore conferma. Le sabbie mobili del calcio Rano le conosce bene ma Spalletti ha certificato l’importanza di giocatori normali in questo spogliatoio. Testimonia i piccoli passi necessari per compiere quel cammino in cui l’Inter si impantana da tanti, troppi anni.

IL FUTURO - Alle 13 va in scena il sorteggio di Europa League che dagli ottavi diventa una sorta di Royal Rumble, una competizione che mette gli uni contro gli altri senza alcuna distinzione. L’Inter potrebbe ritrovarsi in un sorteggio facile o in uno estremamente complicato. Le buone notizie sono che il Betis Siviglia e il Bayer Leverkusen sono stati eliminati. La cattiva notizia è che in giro ci sono squadre come Arsenal, Chelsea, Siviglia, Valencia ed Eintracht, squadra che ha letteralmente piallato lo Shaktar Donetsk. Senza dimenticare che è possibile incrociare anche la strada del Napoli di Ancelotti, vittorioso a Zurigo. Sarà una battaglia senza contrade, verso la finale di Baku; certo, un altro round abbordabile non sarebbe malvagio. Squadre come il Rennes, la Dinamo Zagabria, lo Slavia Praga sarebbero un toccasana per la stagione dell’Inter, anche perché le prossime gare saranno a cavallo tra le gare contro Cagliari, SPAL e Milan, il 17 marzo. Un tour de force interessante, che potrebbe svoltare il futuro di molti giocatori nerazzurri e di Spalletti stesso. In un senso o, inevitabilmente, nell’altro. 

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