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Icardi rientra in gruppo, e ora? Dal rapporto con lo spogliatoio ai fischi: tutti gli ostacoli da qui fino a giugnoTUTTO mercato WEB
© foto di PhotoViews
mercoledì 20 marzo 2019, 17:40In Primo Piano
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Icardi rientra in gruppo, e ora? Dal rapporto con lo spogliatoio ai fischi: tutti gli ostacoli da qui fino a giugno

Dopo 35 giorni di attesa, finalmente la schiarita: l'incontro di stamattina tra Beppe Marotta e Paolo Nicoletti ha segnato il punto decisivo per il ritorno di Mauro Icardi nel gruppo dei giocatori dell'Inter. Terminata la fase fisioterapica al ginocchio, l'attaccante domani è atteso sui campi del Suning Training Centre da Luciano Spalletti e dal suo staff. Sarà un rientro soft, perché mancheranno molti compagni di squadra, tra i quali Ivan Perisic e Marcelo Brozovic, che pare non siano in buoni rapporti con l'ex capitano, anche se il condizionale è d'obbligo. Di certo, tornare a lavorare sotto la guida di Spalletti, che in quest'ultimo mese si è rivolto all'argentino indirettamente e a suon di frecciatine neanche troppo velate, sarà un passo avabti fondamentale peer capire quale sarà il destino di Icardi fino a giugno. 

RAPPORTO CON LO SPOGLIATOIO - Innanzitutto, bisognerà capire, al rientro dalle rispettive Nazionali, come verrà metabolizzato dallo spogliatoio il ritorno dell'ex capitano dopo tutta la letteratura delle ultime settimane. Questi primi giorni con una risicata parte della rosa saranno utili per riprendere confidenza con lo spogliatoio, ma la resa dei conti avverrà solo la prossima settimana. E servirà la totale apertura da parte di tutti gli attori di questa telenovela. magari attraverso la mediazione di chi quello spogliatoio lo vive quotidianamente, che sia staff o altri giocatori rimasti a metà del guado in questa vicenda. In alternativa, la (mal) sopportazione silenziosa potrebbe essere l'unica via percorribile fino al rompete le righe.

VICE LAUTARO? - C'è poi da capire, una volta tornato a disposizione, abile e arruolabile (in 10 giorni sarà pronto per la partita del 31 marzo contro la Lazio al Meazza), in che modo Mauro Icardi verrà gestito da Spalletti, proprio ora che si è stabilita una nuova gerarchia in attacco e che anche a livello di sistema di gioco la squadra ha già 'scaricato l'aggiornamento'. Ovvio che il costante impiego di Lautaro Martinez abbia portato a un cambiamento nei movimenti offensivi, posto che i due argentini abbiano diverse qualità e si muovano in modo molto diverso nella metà campo avversaria. Finora senza Icardi la squadra ha fatto bene, segnando molto e con calciatori diversi e portando a casa punti preziosi. Ergo, la domanda sorge spontanea: una volta tornato a disposizione, e magari superata una prima fase di reintegro, che ruolo avrà Maurito? Tornerà a essere titolare, ripristinando il precedente status quo, o si dovrà accontentare del ruolo di vice Martinez, nel più classico dei ribaltoni? Gatta da pelare non di poco conto, perché senza le coppe non ci sarà più la scusa del turn over causa impegni ravvicinati e Icardi potrebbe non gradire una gestione alla Lautaro, dopo 6 anni da titolare inamovibile.

ARIA PESANTE - Non di poco conto poi la questione ambientale: in questi 35 giorni la figura di Mauro Icardi agli occhi del tifoso interista, o almeno di una buona fetta, ha perso moltissimi punti. C'è chi persino non vorrebbe più rivederlo con la maglia nerazzurra, a causa del suo atteggiamento poco professionale e di scarso attaccamento alla maglia. Anche la Curva Nord, reduce da un periodo di crisi con la società per il mancato ricorso contro la squalifica post-Napoli, è tornata a sostenere la squadra dopo il provvedimento verso l'ex capitano con il quale l'amore si è spento in seguito alla discussa autobiografia di due anni fa. In poche parole, il tifo si è ricompattato in assenza del ''nemico comune'. Ci si chiede, pertanto, come verrebbe accolto il numero 9 sin dalla prossima partita al Meazza, anche solo alla pronuncia del suo nome da parte dello speaker. A maggior ragione, qualora dovesse entrare, anche per pochi minuti. L'ipotesi che ci sia una reazione pesante, tradotta in fischi sonori, non viene neanche quotata. Meglio, possibilmente, un ritorno in campo in trasferta, con meno pressioni addosso. Ma prima di affrontare la questione ci sono molti altri dettagli da sistemare e la strada, da qui a giugno, è piuttosto lunga.

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