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Un film per ricordare lo Scudetto dei record: Ferri, Berti, Serena e Bianchi rivivono le emozioni dell'annata 1988/89
martedì 25 giugno 2019, 20:30News
di Andrea Pontone
per Fcinternews.it

Un film per ricordare lo Scudetto dei record: Ferri, Berti, Serena e Bianchi rivivono le emozioni dell'annata 1988/89

"Anche dopo aver vinto il titolo, continuavamo a giocare. Ci divertivamo, non pensavamo ai record". Parola di Alessandro Bianchi, uno dei protagonisti - nell'annata sportiva 1988/89 - della meravigliosa cavalcata che portò l'Inter di Giovanni Trapattoni alla conquista del 13° Scudetto del club nerazzurro nella sua storia. "C'era un gruppo solido - prosegue lo stesso Bianchi -, con giocatori come Zenga, Bergomi e Baresi che già da tempo erano dell'Inter: ci hanno aiutato molto".

"1988-89: Il Campionato dei Record, 30 anni dopo" è il titolo del film prodotto da Inter Media House per celebrare una delle squadre nerazzurre più forti di sempre. Forse la più forte tra quelle che non hanno mai vinto una Champions League. "Siamo riusciti a stravincere il campionato, dimostrando sul campo minuto dopo minuto di essere i più forti", riferisce Riccardo Ferri, pilastro difensivo del Biscione nella fine degli Anni '80. "Io e Bergomi ci siamo incontrati nel provino per l'Inter del '77, presero due di noi: eravamo io e lui. Ho passato tanti anni della mia vita con Beppe".

Aldo Serena svela un aneddoto: "Nella 2^ giornata contro il Pisa giocammo un ottimo primo tempo, con almeno quattro o cinque occasioni da rete. Ma il risultato ci vedeva sullo svantaggio, così nell'intervallo Pellegrini venne preoccupato nello spogliatoio. Io gli dissi: "Non si preoccupi, quest'anno vinciamo il campionato. La squadra è fortissima". C'era Berti che aveva un fisico fantastico e una tecnica sopraffina: la sua forza è sempre stata il fisico, era in grado di progredire per 80 metri e poi andare a segno. Brehme era in pratica un regista laterale: quando avevi difficoltà, ti affidavi a lui. Era sempre preciso, sia con il destro che con il sinistro; era molto calmo e i suoi lanci erano sempre ottimi". Sull'eliminazione dalla Coppa Uefa: "Contro il Bayern giocammo abbastanza bene: io feci gol al 45' e nella seconda parte avemmo ancora delle occasioni enormi, non riuscimmo a mettere la palla dentro. Tre giorni dopo, tra l'altro, c'era il derby. Che abbiamo vinto".

Riccardo Ferri ricorda proprio la sfida vinta contro il Milan: "Siamo stati molto bravi prima a limitare i danni e poi a colpire subito i rossoneri: il cross di Bergomi per Serena è stato importantissimo. Avevamo una grande squadra. Zenga, ad esempio, è stato premiato diverse volte come miglior portiere del mondo e si metteva spesso in mostra con delle parate straordinarie; trasmetteva il carisma a tutta la sua squadra. Poi c'era Matthaus: è stato lo straniero che più di tutti ha fatto la differenza. Brehme? Sapevamo fosse un giocatore di qualità: era stato protagonista anche in Nazionale, quando prendeva palla la muoveva con delle capacità tecniche incredibili per il ruolo che occupava".

Uno dei momenti più belli della stagione, il gol di Nicola Berti contro il Bayern Monaco: "Un'emozione straordinaria - ricorda l'autore della rete -, rimarrà sempre come uno dei gol più belli dell'Inter nella sua storia. Ricordo il coro della Curva Nord che mi chiedeva sempre di segnare: mi viene la pelle d'ora ancora adesso, all'epoca mi veniva da piangere". Anche Ferri rammenta la marcatura dell'Olympiastadion: "Una rete fantastica e straordinaria, ma poi Berti nelle settimane successive voleva ripetersi e rifare sempre quell'azione. Quell'anno lì Nicola è stata una vera sorpresa: ha inciso tantissimo, è stato un trascinatore anche dal punto di vista della mimica. Si faceva voler bene, coinvolgeva il pubblico e in campo dava l'anima: con la generosità che metteva su ogni pallone sapeva sopperire anche a qualche mancanza tecnica".