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Conte cala l'asso, ma non legge la mossa: in due devono recepire i segnali. Lukaku specchio dell'Inter
lunedì 20 gennaio 2020, 08:15In Primo Piano
di Marco Lo Prato
per Fcinternews.it

Conte cala l'asso, ma non legge la mossa: in due devono recepire i segnali. Lukaku specchio dell'Inter

Quando l’Inter rallenta, si vede. Ogni qualvolta che la squadra di Conte non riesce a dare il 100%, soffre. È questa la dura legge del Via del Mare in Lecce, dove Handanovic e compagni non riescono ad andare oltre il punto guadagnato grazie ad una prestazione di spessore da parte dei padroni di casa. A guardar bene i dati, il trend è preoccupante: 2 pareggi nelle ultime sei partite, in cui l’Inter si è sempre fatta riacciuffare dagli avversari. E sebbene le attenuanti ci siano, perché tra infortuni e squalifiche Conte non ha mai potuto schierare la formazione tipo, i rimpianti iniziano ad essere cospicui: nessun dramma, sia ben chiaro. Ma un campanello forte che suona quando si accende la spia della riserva, ormai palese. Conte si aspetta che questa settimana sia la svolta della stagione dell’Inter: sul campo, per non ripetere l’atteggiamento presuntuoso e molle che a tratti si è visto a Lecce. Sul mercato, perché a questa squadra servono alcuni pezzi per riprendere a dare il massimo: la Juventus è scappata a +4, la Lazio tallona e ha una partita in meno. La bagarre è aperta, c’è da prepararsi a tutto.

NASCOSTI - Si è detto su queste pagine che Lukaku rappresenta il volto di questa squadra, l’uomo da cui dipende il destino della squadra. Ieri il gigante belga ha giocato una gara timida, incomprensibile: sempre nascosto, sempre in ritardo. Insieme a lui, tutta la squadra ha faticato: Candreva e Biraghi sono scomparsi dalla partita, Godin ha dato la scossa dopo una decina di minuti di apnea con un paio di anticipi altissimi, ma anche lui si è dovuto arrendere di fronte alle doppie linee serrate del Lecce. E se nemmeno Lautaro Martinez è in giornata, con Sensi e Barella ancora lontani dalla forma migliore - la frittata è fatta. Conte sbraccia, sgomita, urla e incita i suoi che non riescono mai a tenere le mani salde sul volante della partita e sbandano pericolosamente. 

L’ASSO DI - Bastoni è stata la carta più logica da giocare per Conte. Perché l’Inter faceva una fatica mostruosa a muovere la palla e perché i centrocampisti a sua disposizione erano… il solo Borja Valero. Pronti, via e l’effetto del suo inserimento è salvifico: conduzione a testa alta sulla trequarti avversaria, cross in mezzo da cui deriva il corner che lo stesso Bastoni indirizza alle spalle di Gabriel. La partita sembra in discesa, l’Inter deve sistemarsi dietro e aspettare i varchi che il Lecce lascerà per chiudere i conti con un rapido contropiede. Ma Liverani cambia le carte in tavola e riporta i suoi a un 4-3-2-1 con Falco che agisce dietro la punta e questo cambiamento tattico fa saltare le marcature all’Inter: il gol di Mancosu deriva dalle letture sbagliate del reparto difensivo che trova il suo apice con l’anticipo del capitano del Lecce proprio su Bastoni, con Skriniar fuori posizione. È il secondo gol che l’Inter prende da un esterno avversario, dopo essere stata troppo statica in un cambio di gioco: peccato, perché le armi a disposizione dei padroni di casa erano quasi giunte al punto massimo. Sarebbe bastato un ulteriore sforzo e l’Inter parlerebbe di un’altra partita.

ERRORI - L’Inter sta ancora cercando la sua forma migliore. Nella gara contro il Lecce si è visto cosa è mancato e cosa manca a questa squadra per compiere l’ultimo balzello che potrebbe consegnare alla Serie A un trittico di sfidanti interessanti - non considerare più la Lazio è ingeneroso, visto il percorso degli uomini di Inzaghi: innanzitutto, serve una nuova dimensione a centrocampo, con giocatori in grado di fare la differenza. E si sa qual è il nome principe che deve arrivare a Milano prima di subito. Sulle fasce, c’è bisogno di carne fresca perché un’altra partita ad accontentarsi di cross dalla trequarti risulterebbe deleteria, soprattutto contro certe squadre: infine, una punta che possa dare il cambio a Lu-La, quando legittimamente non sono in giornata. Se non si fatto male Brozovic, uno dei due avrebbe lasciato il posto a Sanchez. Non troverete dita puntate, ma una riflessione sulla rapidità degli interventi è necessaria. Perché l’Inter non deve smettere di credere nell’impresa.