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Non solo testa bassa e pedalare, umiltà e senso di realtà: il nuovo motto di Conte
sabato 25 gennaio 2020, 15:31News
di Egle Patanè
per Fcinternews.it

Non solo testa bassa e pedalare, umiltà e senso di realtà: il nuovo motto di Conte

Young e Moses già ufficiali, Christian Eriksen praticamente nerazzurro e Olivier Giroud patto di ferro quasi certamente consolidato, un mercato nerazzurro che nonostante sia di riparazione ha i tratti distintivi di un mercato che fa faville e nulla ha da invidiare al lavoro fatto nella finestra estiva. Tuttavia Antonio Conte si mantiene cauto e non si lascia trasportare dagli entusiasmi. "Eriksen e Giroud? Li abbiamo presi? Perché chiedete di loro?" - risponde il salentino con un pizzico di polemica e stizzo che la dicono lunga, specie perché Christian Eriksen nella gara contro il Southampton in programma per oggi pomeriggio alle 16, non è neppure in panchina. Un bluff che si inserisce in quel quadretto nerazzurro che la gestione Marotta ha affisso in quel di Viale della Liberazione: ermetismo e suspance. "Ho sempre detto che se fosse arrivato qualcuno era per sostituire chi andava via e che sarebbero state operazioni all'insegna dell'equilibrio. Lazaro è andato via in prestito, Moses è arrivato in prestito. Dati i problemi di Asamoah abbiamo deciso di puntare sull'esperienza di Young perché vogliamo una risposta pronta. Leggo di calciatori in uscita, se entreranno dei soldi penso verranno investiti, altrimenti no. Non ci stiamo inventando niente di particolare. Stiamo cercando di potenziare con delle idee e se arrivano dei soldi fare degli investimenti. Il direttore è stato molto chiaro: se ne arrivano due ne arrivano due, se ne vanno via tre ne arrivano tre. E' matematica. Rimanendo coi piedi per terra perché arrivano giocatori che non giocano da un po'. Non dobbiamo perdere di vista la realtà, servirà del tempo per rimetterli a posto". Testa bassa e pedalare fu il motto contiano alla sua prima conferenza stampa, umiltà e senso di realtà è il nuovo motto contiano dopo un mercato che sta portando a Milano e in Serie A pilastri della Premier League e del calcio europeo, ma guai a parlarne almeno fino a lunedì, quando il danese dovrebbe essere a Milano.

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