Conte non ha preso mezzo Real Madrid, ma giocatori da Real Madrid

"Senso di realtà e umiltà" sono le nuove parole chiavi di Antonio Conte che continua a giocare a nascondino sul mercato invernale che Beppe Marotta e Piero Ausilio stanno imbastendo, in queste ultime ore più che mai. Eriksen e Giroud pronti ad aiutare quella rosa che ad oggi "non ha esperienza, non ha ingredienti che ti consentono nel momento in cui lasci l'acceleratore di vincere" e che impongono di "tenere l'acceleratore pigiato". Ma le firme nero su blu ci sono soltanto di Young e Moses, il primo "per sopperire a un infortunio importante di Asamoah" e il secondo "in prestito perché è andato via Lazaro". Così Conte si esprime su quanto fatto finora, quantomeno a livello formale, facendo un gioco tale per cui il cambiamento delle carte in tavola nasconde la realtà che vede la partenza di Lazaro come conseguenza all'arrivo di Moses e non il contrario. Tuttavia Conte si trincera dietro quell'umiltà di cui sopra, persino ostentata e poco veritiera: "Quel che stiamo cercando di fare è rinforzare vari reparti che per vari motivi devono essere rinforzati. Non so se ci riusciremo con questa strategia di prendere giocatori molto esperti ma è giusto sempre focalizzarsi bene". Toni che suonerebbero duri, specie perché ammoniscono i "messaggi che la stampa manda", messaggi ritenunti "non chiari".

"Sembra che abbiamo preso metà Real Madrid" - dice il leccese, e ad onor di vero dargli ragione sarebbe doveroso, se non fosse che sia Eriksen che Giroud erano ambiti proprio dai blancos e che, al contrario, entrambi hanno scelto Milano. Conte però non si esprime, neppure davanti all'evidenza e non lascia trapelare entusiasmo ma neppure chiavi tattiche da consegnare agli avversari e se si parla di tattica risponde: "Io non cambierei assetto tattico, considerando che le cose stanno andando bene. Bisogna solo lavorare ancora di più per migliorare. Sono molto concreto, le altre cose sono aria fritta".

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