Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Rassegna
Sosta, lo psicologo De Michelis: "Le trasferte possono anche rigenerare. Serve collaborazione tra club e Nazionale"
martedì 12 novembre 2019, 10:32Rassegna
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Sosta, lo psicologo De Michelis: "Le trasferte possono anche rigenerare. Serve collaborazione tra club e Nazionale"

"Una società seria programma in anticipo. La sosta è prevista dal calendario con largo anticipo. Farsi trovare impreparati è da dilettanti". L'analisi, dettata al Corriere della Sera, è Bruno De Michelis, psicologo dello sport e fondatore di Milan Lab, collaboratore di Ancelotti anche al Chelsea. "È il momento giusto per ridare carburante al corpo. E si può tornare rigenerati dalle trasferte. Certe variabili incidono ma solo se non c’è collaborazione tra la squadra di club e la nazionale. Per i primi il calciatore è un asset aziendale che va tutelato. Un fuoriclasse come Ronaldo se si infortuna costa centomila euro al giorno al suo club".

Sempre secondo De Michelis è molto importante lavorare sulla testa. "Un aspetto spesso sottovalutato, non si ha una visione sistemica del problema. Se a un calciatore si rompe un alluce è tutto il corpo che ne risente. A partire dalla testa, appunto. È lì che bisogna lavorare. Migliorare la concentrazione, aumenta l’autostima e rende più difficile farsi male. Il calcio è andato avanti per anni con l’allenatore che faceva tutto: il preparatore, lo psicologo, il confessore, persino il medico. Troppo. Oggi le grandi squadre di calcio sono aziende da milioni di euro, ogni dettaglio è decisivo. La raccolta dati fa la differenza. Di ogni calciatore bisogna conoscere tutto, non solo il tono muscolare".

Sull'argomento è intervenuto dalle stesse pagine Gianfranco Beltrami, vice presidente dell’associazione medici sportivi. "Quelli che sono convocati dalle nazionali del loro Paese sono i più esposti al rischio infortuni. E non solo. A loro sono richiesti carichi di lavoro notevoli. Lo stress è notevole perché ci tengono a fare bella figura. Se non sanno gestirsi rischiano il contraccolpo. La seconda categoria è rappresentata dai calciatori che sono già infortunati. Per loro la pausa è una manna, naturalmente. Hanno più tempo per riprendersi senza l’assillo del rientro. Del terzo gruppo fanno parte i calciatori non convocati e non infortunati. A loro la sosta può fare bene o male. E non è una risposta scontata. Dipende dalla maturità ed esperienza del singolo calciatore. Se interpreta la sosta per ridurre i carichi di lavoro ed allenarsi più blandamente, mette a repentaglio la ripresa. Anche per chi non è un atleta un viaggio in un altro continente e ritorno implica uno stress notevole a livello fisico e anche mentale. Si può solo attutire l’impatto. Queste trasferte stravolgono la quotidianità di chi ha necessità di disciplina. Si cambia albergo, alimentazione, modo di allenarsi, persino il clima. Tanto, forse troppo".

VIDEO - DELIRIO TRAMONTANA AL GOL DI BARELLA!