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Carbone: "L'Inter un sogno a occhi aperti, andare via fu il mio più grande errore"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 30 marzo 2020, 23:29Ex nerazzurri
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Carbone: "L'Inter un sogno a occhi aperti, andare via fu il mio più grande errore"

L'ex fantasista di Napoli e Inter Benny Carbone ha rilasciato una lunga intervista in una diretta sul profilo Instagram del giornalista Nicolò Schira: “L’Inter? Fu un sogno ad occhi aperti, quando Branchini mi telefonò per dirmi che Moratti mi voleva all'Inter. Io da bambino ero tifoso nerazzurro e lo sono tuttora. Accettai subito, era la prima Inter targata Moratti. C'erano grandi aspettative e 10-11 nuovi acquisti come me, Ince, Zanetti e Roberto Carlos. Purtroppo con Bianchi partimmo male e dopo la parentesi Suarez arrivò Roy Hodgson...".

Su Roberto Carlos: “Era fortissimo. Lasciarlo andare via dopo un anno, perché difendeva poco è stato l'errore più grande dell'Inter degli ultimi 30 anni. Faceva cose pazzesche con quel sinistro in allenamento, tirava certi missili sulle punizioni! Parliamo di un giocatore immenso. Era un laterale con 7-8 gol nei piedi nelle gambe e a Madrid ha dimostrato di poter anche difendere bene, vincendo tutto. Solo Hodgson l'ha bocciato e da allora sono 20 anni che manca uno come Robi sulla fascia sinistra...".

Su Javier Zanetti: “Pupi era il mio compagno di stanza all'Inter. Arrivò come spalla di Rambert che doveva essere la stessa, invece il fenomeno vero era Javier. Parliamo di un ragazzo meraviglioso, un professionista esemplare che si migliorava ogni giorno in allenamento. Un esempio per i comportamenti. Siamo stati in camera per un anno e mezzo: sono molto legato a lui e sono stra-felice per la carriera che ha fatto. Farà grandi cose anche da vicepresidente dell'Inter. L’Inter di oggi? Con Suning ci sono grandi progetti, questa Inter diventerà una grandissima squadra e tornerà presto sul tetto d'Italia e d'Europa".

Sul gol allo United: “È stata una delle mie ultime partite con l'Inter. Era un trofeo estivo e ho fatto un gran gol a un campione come Peter Schmeichel. La rete più spettacolare in nerazzurro. L’addio all’Inter? Dopo un anno da titolare come ala destra, l'Inter compra Djorkaeff e Hodgson mi ribadisce di non vedermi come attaccante. Così decido di accettare una importante offerta dello Sheffield Wednesday e vado in Premier. Lasciare l'Inter a 25 anni dopo un anno da titolare con la maglia numero 10 è stato il mio più grande errore. Una scelta che non rifarei, avrei dovuto pazientare. Oggi col senno del poi ti dico che sarei dovuto restare e continuare a fare la diagonale sulla fascia pur di giocare all'Inter, anche se ero totalmente fuori ruolo. Ho fatto un errore, è il rimpianto più grande della mia carriera".

Due parole anche su Massimo Moratti: “Un galantuomo. Un presidente con la P maiuscola. Un grande uomo di sport, attaccatissimo e appassionatissimo ai colori nerazzurri. L'ho rivisto a San Siro qualche settimana ed è stato molto affettuoso. Si ricordava ancora di quando andai alla festa di Natale del 1995 con mio figlio appena nato".

Sul suo futuro: “Ho voglia di rimettermi in gioco dopo il biennio al fianco di Walter Zenga come secondo. Walter è un personaggio straordinario, con un carisma unico. A Crotone abbiamo sfiorato una clamorosa rimonta salvezza. Peccato per il finale, mentre a Venezia abbiamo sbagliato ad andare. Un allenatore come Zenga doveva aspettare la Serie A: le prime 11 giornate abbiamo fatto benissimo passando al penultimo posto a -1 dai playoff, poi sono stati cambiati diversi giocatori a gennaio e qualcosa si è inceppato. Troppe scommesse al posto di giocatori che per noi erano importanti. Sono felice di vedere Walter a Cagliari: siamo come fratelli e si merita di stare a quei livelli. Io aspetto una chiamata: valuterei una Primavera importante, altrimenti in Lega Pro se c'è un progetto valido".

Chiosa sui migliori giocatori con cui ha giocato: “Scelgo come modulo il 3-5-2. Frey in porta, dietro Colonnese, Fabio Cannavaro e Acerbi. Sugli esterni Pupi Zanetti e Roberto Carlos. In mezzo Paul Merson come play affiancato da Ince e Giaccherini. Davanti Di Canio e uno tra Zamorano, Dublin e Bierhoff. Scegli tu uno dei tre come numero 9 tanto sono fortissimi tutti, caschiamo bene".