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Eriksen e le due armi come Sneijder. L'esplosione con i ritmi all'inglese e in trequarti. E la difesa passa a 4TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 22 febbraio 2020, 20:02Copertina
di Daniele Alfieri
per Fcinternews.it

Eriksen e le due armi come Sneijder. L'esplosione con i ritmi all'inglese e in trequarti. E la difesa passa a 4

Non solo la scoperta (o la conferma per chi non ha mai avuto dubbi) di Christian Eriksen è il regalo nel bagaglio con cui l'Inter e Antonio Conte sono tornati a Milano dalla trasferta di Europa League contro il Ludogorets in Bulgaria. Il 2-0 marchiato dalle firme del danese e di Lukaku nel secondo tempo ha ipotecato la qualificazione agli ottavi della competizione e consegnato più di una certezza al tecnico salentino: prima, appunto, quella di poter contare sull'arma duttile ed offensiva tanto inseguita nel mercato di gennaio e arrivata alla fine dal Tottenham, anzi quelle armi, visto che Eriksen ha messo a segno il suo primo gol in nerazzurro con il destro mentre in altre due occasioni ci è andato vicinissimo pure con il suo mancino, nel primo tempo quando ha trovato la risposta con i guantoni in angolo di Iliev e nella ripresa, subito dopo la rete dell'1-0, centrando la traversa (la seconda dopo quella di punizione nel derby contro il Milan), mettendo in mostra quel mix di precisione, potenza e classe cristallina che per facilità di esecuzione ricorda non poco l'ex tripletista Sneijder, anche lui non a caso ambidestro.

Né è casuale che l''esplosione' interista del 28enne finalista lo scorso anno in Champions League con gli Spurs sia arrivata proprio quando Conte e l'Inter hanno deciso di cambiare i giri nel motore, dopo l'intervallo quindi e il faccia a faccia tra i giocatori ed il tecnico che aveva espresso il proprio malcontento per il ritmo soporifero della prima frazione di gara. Con un calcio più rapido e per così dire all'inglese, ecco venire fuori quindi l'imprevedibilità e l'eleganza del talento di Eriksen, agevolato dai ritmi alti e dagli scambi rapidi con i compagni sulla trequarti. Ed è proprio in questa frazione di campo che il danese potrebbe diventare ancora più determinante, offrendo una soluzione alternativa a Conte che lo aveva 'pensato' da interno sinistro a inizio match, nella stessa mattonella solitamente occupata da Barella.

Con il cambio dello schieramento difensivo, passato da tre a quattro uomini nei secondi 45 minuti, Eriksen ha avuto le occasioni per essere ancora più letale alle spalle delle due punte, come vertice del rombo di centrocampo nel 4-3-1-2, che per la storia di Conte rappresenta un'anomalia. Una mossa che in futuro si potrà riproporre a partita in corso o chissà, per sorprendere l'avversario dall'inizio. Se l'Inter riuscirà a mantenere gli equilibri offensivi e difensivi giusti, come fatto in Europa League seppure contro un avversario non proibitivo sulla carta come il Ludogorets, il tecnico insieme ad Eriksen potrebbero avere ancora tanta voglia di stupire.