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Dal Colosso alla Freccia: la missione di Hakimi sulle orme di Maicon
sabato 19 settembre 2020, 00:00Editoriale
di Stefano Bertocchi
per Fcinternews.it

Dal Colosso alla Freccia: la missione di Hakimi sulle orme di Maicon

Yuto Nagatomo, Davide Santon, Jonathan, Ezequiel Schelotto, Wallace, Martin Montoya, Cristian Ansaldi, Joao Cancelo, Sime Vrsaljko, Cedric Soares, Victor Moses, Antonio Candreva. Sono tanti i terzini (o esterni) che hanno calpestato la fascia destra di San Siro con la maglia dell’Inter dal 2012 in poi. E l’annata di riferimento non è causale: la fine dei due anni post Triplete coincidono infatti con un pesante addio che ha segnato una parte della storia nerazzurra. L’agosto di quell’anno Maicon Douglas Sisenando, conosciuto semplicemente come Maicon, svuotava l’armadietto di Appiano Gentile e saliva su un aereo direzione Inghilterra per iniziare la sua nuova avventura professionale con il Manchester City. E lasciando la fascia destra dell’Inter in balìa dei tanti nomi, dei numerosi ribaltoni e delle poche certezze. 

Due di queste, che meritano un discorso a parte, sono Danilo D’Ambrosio e Javier Zanetti: il primo, sbarcato a Milano nel 2014, indossa ancora la maglia del Biscione, dove ha ricoperto più ruoli (vedi la parentesi attuale con Antonio Conte, che l’ha più volte lanciato come terzo centrale) e non solo quello di terzino puro; il secondo è semplicemente il Capitano, uno che in quella posizione ha pochi eguali nella storia e che si è reso unico e grande per umiltà e duttilità. Dal 2012 (anno del definitivo saluto del Colosso brasiliano) al 2014 (data del ritiro del Tractor dal mondo del calcio giocato) il passo è breve. E gli esterni a cui è stata affidata quella particolare porzione di campo son stati tanti. Pochi, invece - forse solo Joao Cancelo -, quelli riusciti a lasciare il segno: dopo la positiva annata con Luciano Spalletti culminata con il ritorno in Champions League, l’Inter non è però riuscita ad esercitare il riscatto del portoghese dal Valencia per motivi economici. Le strade si son poi separate e la scelta dell’ex Benfica di sposare l’eterna rivale Juventus ha poi fatto sì che non si ricongiungessero. 

Il nuovo capitolo della fascia destra interista verrà ora scritto dalla corsa e dai piedi di Acharf Hakimi, treno marocchino arrivato dal Real Madrid dopo essere diventato grande grazie all’esperienza con il Borussia Dortmund. E proprio con il BVB ha messo in vetrina tutte le sue qualità giustiziando anche l'Inter (con una doppietta) in Champions League al Signal Iduna Park di Dortmund: Hakimi garantisce corsa, tecnica, intelligenza tattica; ma soprattutto assist e gol, dettagli che nel calcio moderno fanno la differenza per un esterno a tutta fascia come il classe ’98 nato a Madrid e pronto a conquistare Milano sotto la guida di Conte, a suo dire tra i principali motivi che l’hanno spinto ad accettare la corte della Beneamata: "Ho scelto questo club perché ha un allenatore che allena col mio stesso stile. E penso che sia una cosa molto buona. Penso che raggiungeremo grandi obiettivi e proveremo a vincere il campionato. Conte è un grande allenatore, con uno spirito competitivo e una grande passione per il calcio. Una cosa che trasmette alla squadra e ai tifosi, il suo spirito è una motivazione, ti fa stare vivo dentro la partita" ha spiegato nella lunga chiacchierata social con i tifosi dello scorso 9 settembre. 

Hakimi ha già offerto un primo assaggio delle grandi qualità nel primo test stagionale contro il Lugano, con strappi palla al piede ed inserimenti a fari spenti che (nonostante l’abbordabile avversario) fanno capire il livello del giocatore e ben sperare per il futuro. Anche perché il marocchino è convinto che il 3-5-2 contiano possa esaltare al meglio le sue caratteristiche: “Penso di adattarmi bene, anche al Borussia Dortmund nell'ultimo anno giocavo con questo modulo. Proverò ad aiutare la squadra" ha precisato nella stessa intervista. Dopo tanti anni di alti e bassi, l’Inter spera di aver finalmente trovato il suo nuovo Colosso della fascia destra. Un colpo messo in ghiaccio sulle orme di quel Maicon che ha fatto sognare e ha contribuito a portare il Biscione sul tetto d’Italia, d’Europa e del mondo. La missione della nuova Freccia nerazzurra è chiara: “La verità è che Maicon era un giocatore impressionante, con un fisico incredibile. Spero di poter continuare sulla sua strada e creare la mia leggenda per essere ricordato come lui in questo club”. 

VIDEO - L'ALLENAMENTO MASSACRANTE DI VIDAL. IN ATTESA DELL'INTER