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Conte: "È una finale, conta vincere: io, i giocatori e il club ci prendiamo le nostre responsabilità. Critiche? C'è un modo per zittire le scemenze"
martedì 24 novembre 2020, 13:50In Primo Piano
di Redazione FcInterNews.it
per Fcinternews.it

Conte: "È una finale, conta vincere: io, i giocatori e il club ci prendiamo le nostre responsabilità. Critiche? C'è un modo per zittire le scemenze"

L'Inter torna in Champions League per l'impegno di domani contro il Real Madrid. E' il momento della conferenza della vigilia per Antonio Conte, che risponde alle domande dei giornalisti.

Zidane ha definito Real-Inter una finale. Questa definizione può essere usata anche per questa gara di ritorno? Come si gestisce questa gara?
"Per noi rappresenta una finale, anche perché dopo la sconfitta all'andata e i due pareggi precedenti non abbiamo tante vie di scampo. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile contro una squadra che sappiamo che passato recente ha nella competizione. C'è un risultato importante da raggiungere, ma sappiamo anche che se vogliamo possiamo. L'abbiamo dimostrato all'andata, magari dobbiamo migliorare alcune situazioni. Con umiltà e concentrazione dobbiamo cercare di vincere la partita".

Perché l'Inter non riesce ancora a fare il salto di qualità? C'è bisogno di qualche innesto in rosa?
"Il salto di qualità dobbiamo farlo, anche perché ci si aspetta tantissimo da parte nostra. Al tempo stesso non lo abbiamo fatto. Le chiacchiere stanno a zero, contano i fatti. Ci dobbiamo assumere tutti le nostre responsabilità: io, il club e i giocatori. Se ancora non è avvenuto non significa che non avverrà ma qualcosa dobbiamo rivederla".

Come mai quest'anno la squadra non riesce a scattare bene all'inizio?
"Spesso e volentieri l'anno scorso partivamo col piglio giusto. Come ha detto Samir, quest'anno tantissime squadre arrivano molto abbottonate, chiuse. Spesso e volentieri diventa più difficile trovare il gol. Ci vuole più pazienza. Per questo è aumentato il nostro possesso palla. Abbiamo tantissimi minuti in più la palla. Al tempo stesso stiamo concedendo qualcosa di troppo, ma come ho detto prima se vogliamo essere competitivi dobbiamo alzare tutto, iniziando dall'attenzione alla cattiveria agonistica. Dobbiamo avere più voglia di tutti".

Le assenze del Real debilitano la squadra, questo le farà cambiare la sua idea su chi prenderà l'iniziativa in partita?
"Non penso che il Real possa piangere sotto questo punto di vista. Hanno una rosa completa, con tantissimi giocatori bravi. Il fatto che la stampa parli delle assenze mi fa un po' sorridere".

Vi danno fastidio tutte le critiche sull'Inter?
"Questo è un dato di fatto, che si cerchi a prescindere di negativizzare il tutto, però noi lo sapevamo. Ce ne siamo accorti l'anno scorso. Per me era il primo anno, da questo punto di vista ero mentalmente molto preparato. Magari qualcun altro può non esserlo tra i calciatori, ma quando giochi in squadre importanti, con questo blasone, bisogna sapere che o tutto è bello o tutto è brutto. Non c'è la via di mezzo. Questo ci deve dare ancora più forza e bisogna capire che l'unico modo per non andare in pasto a speculazioni, critiche, chiacchiere e scemenze, è rispondere sul campo. Non dico cagate perché... Dobbiamo farlo se vogliamo stare all'Inter, sennò si va in squadre medie e basse e si vive tranquilli".

Dopo l'ultima partita c'è qualche possibilità che Sanchez possa giocare dall'inizio con Lautaro e Lukaku?
"Potrebbe essere una soluzione più a partita in corso o se giochi con squadre di livello inferiore rispetto all'Inter. Siamo già una squadra abbastanza offensiva, con esterni che sono più delle ali. Abbiamo centrocampisti con caratteristiche molto più offensive che difensive, tre attaccanti sarebbero molto difficili da sopportare. Al tempo stesso durante la gara si possono creare situazioni per rischiare qualcosa di più mantenendo comunque un equilibrio con due centrocampisti più di sostanza".

Considerando che è una gara decisiva, qual è la cosa più importante da fare domani e quale lezione si trae dalle scorse partite?
"Dobbiamo cercare di vincere la partita, non penso ci siano altre vie. Rimangono tre partite, penso che alla fine per qualificarci dovremo se non vincerle tutte fare almeno sette punti. Questa gara deve alimentare le nostre speranze di andare avanti in un girone che è il più difficile della Champions, ma in cui abbiamo dimostrato di meritare qualcosa in più a livello di risultati. Al tempo stesso se i risultati non sono arrivati dobbiamo guardarci dentro e capire dove dobbiamo fare meglio".