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Scariolo a FcIN: "L'Inter ha iniziato un ciclo, senza Conte finirebbe. Lukaku come Leonard, Barella come Butler"
martedì 24 novembre 2020, 22:35Esclusive
di Simone Togna
per Fcinternews.it

Scariolo a FcIN: "L'Inter ha iniziato un ciclo, senza Conte finirebbe. Lukaku come Leonard, Barella come Butler"

Campione del mondo in carica con la Nazionale spagnola, vincitore di ben tre Europei, vittorioso nel 2019 pure in NBA con i Toronto Raptors. Sergio Scariolo vanta un palmares più che invidiabile. È sicuramente un vincente, oltre che grande tifoso dell’Inter. In esclusiva per FcInterNews il coach bresciano accetta di colloquiare su uno sport diverso da quello che l'ha reso un big. E si espone sulla Beneamata e sull’imminente sfida di Champions contro il Real Madrid.

Perché è interista?
“È una domanda alla quale faccio fatica a rispondere, risale alla notte dei tempi, almeno dal punto di vista personale. Diciamo per una serie di ragioni e di concomitanze di cause. Ho iniziato ad avere l’uso della ragione in corrispondenza con l’onda lunga delle vittorie della Grande Inter. Anche se il primo ricordo nitido a tal proposito è del ‘67. Quando una squadra vince, i ragazzini la guardano con un occhio particolare. Poi un mio caro zio, al quale ero particolarmente affezionato, era un interista sfegatato”.

Chi è il suo giocatore preferito di tutta la storia dell’Inter?
“Sandro Mazzola, senza dubbio”.

Come vede l’Inter attuale?
“Bene. Non mi sembra una squadra, né dal punto di vista del budget, né da quello del talento, straordinaria. Parliamo sì, di una buona squadra. In questa prima fase della stagione ha avuto qualche alto e basso, come tutti. Con qualche debolezza, accentuata dalla cassa di risonanza mediatica, che comunque esiste. Io sono ottimista, almeno nel medio termine. Non mi sembra né la società che ha speso di più, né il team più forte. Quindi non ho una aspettativa che debba per forza vincere il campionato o arrivare tra le prime quattro in Champions League. Poi che lo speri è un altro discorso”.

Qual è l’aspettativa reale sull’Inter?
“Di competere per la vittoria. Non potrà essere a due mesi dalla fine del campionato fuori dai giochi. Mentre in Champions è più dura fare previsioni, vediamo come va domani”.

Parliamo di Inter-Real Madrid. Quale sarà l’uno contro uno da vincere? E quale il mismatch che Conte dovrà evitare?
“Non posso essere così presuntuoso da addentrarmi in temi tattici calcistici in maniera così approfondita. Diciamo che rispetto alla partita d’andata nell’Inter ci sarà Lukaku, mentre nel Real mancherà Sergio Ramos, una certezza dei blancos, Questo potrebbe fare la differenza. E me lo auguro”.

Tantissimi calciatori sono appassionati di basket. Tra di loro c’è Barella. A quale giocatore lo paragonerebbe?
“A Jimmy Butler. Un atleta tosto, generoso, con grandissima energia e un certo talento. Che ha nella propria inesauribilità delle risorse di motivazione e sforzo un fattore differenziale”.

E Romelu Lukaku?
“Kawhi Leonard. Un giocatore con una grande forza fisica. Un tunnel nel canestro e quindi nel gol. E una capacità di cambiare la propria squadra quando è in condizione e sta bene come non ce ne sono tanti”.

Qual è la dote del mondo Madrid che l’Inter dovrebbe traslare a Milano? Fa sempre paura giocare contro il Real, mentre negli ultimi non si può dire lo stesso dei nerazzurri.
“Fa meno paura incontrare i nerazzurri. I giocatori dell’Inter non sommano un livello altissimo di esperienza internazionale e di partite da vita o morte, questo è fuori dubbio. Però l’atipicità della situazione e il fatto che la squadra sia stata più volte ad un centimetro dal grande risultato, fa pensare che non ci voglia molto per questo passo in più”.

Come potrebbe scattare tale scintilla?
“Secondo me è sempre una questione di concentrazione. O meglio, di passare da una concentrazione buona ad una feroce. Che non ti faccia perdere un dettaglio di quanto succede in campo. Che non conceda errori evitabili. E limiti gli avversari a quello che sono capaci di ottenere solo grazie alle grandi giocate, evitando regali”.

Chi vince domani?
“Non faccio pronostici. Spero si possa vincere. E che si possa trarre motivazione per credere nella qualificazione e continuare su tale slancio. Ci siamo andati così vicini che c’è la sensazione che debba arrivare il momento di sapersi cercare quella fortuna da sfruttare sino all’ultimo istante, quella che magari è mancata in altre occasioni”.

In 'The Last Dance' i giocatori dei Bulls fanno un patto col coach e con la dirigenza. Mettere da parte tutte le questioni personali e arrivare a vincere a fine stagione. Non importa cosa succederà dopo, anche se a farne le spese saranno allenatori e qualche suo pupillo. Può accadere anche all’Inter?
“Io lo vedo come un inizio di un ciclo, non come la fine. È chiaro che due parti devono stare insieme per poter collaborare. Dal punto di vista del tifoso vedo un lavoro iniziato in modo proficuo e mi spiacerebbe se il rapporto con Conte venisse interrotto, si dovrebbe ripartire da capo. Ragiono da supporter in questo caso, perché le logiche dello sport professionistico non sono quelle emozionali del tifoso”.

A lei piace Conte? Davanti ai media sembrano due persone diverse rispetto alla scorsa stagione.
“Quello che può essere successo è un chiarimento negli obiettivi e nella comunicazione degli stessi. Per tirare tutti dalla stessa parte e stare lontani dalla logica del ‘mi metto la medaglia e mi levo la colpa’, che a lungo andare distrugge tutte le squadre. Da questo punto di vista credo quindi si sia fatto un gran bel passo in avanti. Senz’altro”.

Il calcio secondo lei è pronto per un’Eurolega strutturata come un campionato?
“I campionati nazionali di calcio hanno un seguito e un’importanza superiori rispetto a quelli nazionali di pallacanestro. Pensi al torneo in Lituania, che però ha una squadra di punta che può arrivare anche alle Final Four. Ci sono quindi premesse diverse. Detto questo, senz’altro. È una questione di date e di calendario. Andrebbero studiati, anche se c’è questo rispetto per i tornei nazionali di cui tenere conto”.

E una Superlega europea chiusa? Arriverà il giorno in cui il calcio avrà una Champions League stile Eurolega?
“Faccio fatica a visualizzarla. È più facile nel basket, che nel calcio, proprio per quanto specificato pocanzi. Poi ciò non mi stupirebbe: la tendenza delle competizioni europee è quella. Ci si potrà arrivare”.

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