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tmw / inter / Angolo tattico
L'Angolo Tattico - Sanchez lega un'Inter reattiva e verticale. Il 4-3-1-2 e superiorità numerica per la rimonta
mercoledì 27 gennaio 2021, 11:10Angolo tattico
di Christopher Nasso
per Fcinternews.it

L'Angolo Tattico - Sanchez lega un'Inter reattiva e verticale. Il 4-3-1-2 e superiorità numerica per la rimonta

Nei quarti di finale di Coppa Italia, gara a eliminazione diretta, va in scena il derby tra Inter e Milan. Antonio Conte cambia qualche interprete nel suo 3-5-2. Kolarov sostituisce Bastoni nel terzetto difensivo, Darmian e Perisic prendono posto sugli esterni, Sanchez fa coppia con Lukaku in attacco. Sponda rossonera, Pioli schiera Saelemaekers, Diaz e Leao alle spalle di Ibrahimovic. Meite-Kessie in mediana, Dalot e Theo Hernandez i terzini.

PRIMO TEMPO - Il match comincia subito ad alta intensità. Il Milan arriva a muovere velocemente la sfera in zona trequarti, mentre l’Inter palleggia bassa prima di ricercare le due punte, con Sanchez - seguito da Kjaer - impegnato in continui movimenti a venire incontro per legare i reparti. Affidandosi soprattutto alla catena mancina, con Theo Hernandez e Leao dinamici e bravi a ‘puntare’ i diretti avversari nell’1vs1, i rossoneri riescono nei primi istanti a mostrare le proprie qualità. E, portando tanti uomini a dialogare tra le linee - alle spalle di Ibrahimovic -, allarmano la compatta difesa nerazzurra. Nella fase di possesso, gli uomini di Conte rispondono attraverso il consueto primo palleggio in ampiezza, con la collaborazione tra ‘braccetto’ (Skriniar o Kolarov) e mezzala, il coinvolgimento delle due punte, ma soprattutto i cambi gioco alla ricerca dell’esterno opposto, con il Milan molto stretto. Sulla costruzione dal basso avversaria, gli uomini di Pioli creano immediatamente densità in zona palla, alzando una delle due ali sul difensore di riferimento in possesso, con Brahim Diaz incollato a Brozovic. A parti invertite, i nerazzurri attendono corti nei pressi del centrocampo. Lukaku e Sanchez osservano i due centrali difensivi, Vidal e Barella si muovono verso il terzino in avanzamento. Con l’uscita di una delle due mezzali, Brozo scala sul mediano più vicino, mentre l’altro interno stringe la posizione (vicino all’altro centrocampista). I ‘quinti’ partono bassi, in opposizione alle ali, supportando la linea a 3 difensiva. La crescita del palleggio e delle trame offensive, con Barella e Skriniar ad eludere la prima pressione, Sanchez a portar fuori un difensore (dentro Tomori al posto di Kjaer) e Perisic - trovato con i cambi gioco - a superare più volte Dalot, vede l’Inter guadagnare metri di campo. Trovando buone occasioni e la possibilità di accorciare in avanti, per transizioni negative alte e molto efficaci. A passare in vantaggio, sfruttando gli sviluppi di un calcio piazzato, è però il Milan, con la conclusione vincente di Ibra. L’attaccante svedese si rende protagonista, con Lukaku, di un finale di prima frazione molto nervoso, spezzettato e poco giocato. Dove l’Inter, comunque, si conquista punizioni (Sanchez in primis) e occasioni per provare a pareggiare. Ma all’Intervallo il punteggio sorride a Pioli e i suoi. 

SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi, c’è Hakimi al posto di Darmian. L’esterno marocchino alimenta la spinta offensiva della formazione nerazzurra, sempre più costante e pericolosa. Skriniar e Kolarov palleggiano con ottima qualità e, sfruttando l’allargamento delle mezzali, eludono la prima opposizione di Saelemaekers e Leao. Per vie centrali, De Vrij e Brozo garantiscono una costante opzione a sostegno, mentre Sanchez - seguito da Tomori - si propone tra le linee, muovendo la retroguardia avversaria. E l’Inter, subito alta con i ‘quinti’ e veloce nel muovere la sfera da destra a sinistra, anche attraverso improvvisi cambi gioco per l’attacco del lato debole, mette più volte in difficoltà la mediana rossonera, con Meite e Kessie spesso in ritardo nell’accorciare in ampiezza. Raggiunta la linea di fondo, Hakimi e Perisic provano l’assist vincente. Numerosi nel riempire l’area di rigore e nell’accompagnare l’azione, gli uomini di Conte costringono Tatarusanu a diversi interventi importanti. Con la superiorità numerica, per l’espulsione di Ibra allo scoccare dell’ora di gioco, i nerazzurri prendono pieno possesso della metà campo offensiva. Dentro Rebic per Brahim Diaz, Pioli opta per il 4-4-1, provando a compattarsi e ripartire. Conte, qualche minuto dopo, passa al 4-3-1-2, inserendo Lautaro al posto di Perisic. Con Kolarov e Hakimi molto larghi e avanzati, l’Inter palleggia per vie centrali, dove Brozo è molto libero di impostare. Sanchez svaria in zona trequarti, Lautaro e Lukaku manovrano a ridosso degli ultimi sedici metri, mentre Vidal e Barella si muovono sulle corsie esterne, pronti ad accompagnare le iniziative dei terzini. Il numero 23 attacca l’ultima linea e, servito da Hakimi, guadagna il rigore del possibile pareggio (Leao, generoso nel ripiegare, atterra il centrocampista nerazzurro). Lukaku trasforma dagli 11 metri, e trascina i compagni per il forcing finale. L’infortunio dell’arbitro allunga i tempi di gioco, e anticipa le ultime scelte dei due tecnici. Pioli inserisce Krunic e Castillejo per Leao e Saelemaekers; Conte sceglie Eriksen e Young al posto di Brozovic e Kolarov. Sempre brava ad accorciare, con i due difensori molto aggressivi e puntuali negli interventi, la squadra nerazzurra annulla le transizioni positive del Milan, riaffacciandosi immediatamente in zona trequarti. Manovrando a ridosso dell’area di rigore avversaria, arriva il calcio di punizione decisivo. Trasformato da Eriksen nel gol qualificazione. Che manda la Beneamata alla semifinale di Coppa Italia. Contro una tra Juve e Spal.

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